L’alta pressione non ha ancora attualmente abbandonato la scena mediterranea, ma l’ipotesi che essa potesse tornare in pianta stabile sul Mediterraneo, subito dopo la parentesi perturbata d’inizio Dicembre, faceva quantomeno rabbrividire. Ormai, dopo che gran parte di Novembre è letteralmente bruciato sotto un imponente anticiclone, c’è tanta voglia di cambiamento e di un tipo di tempo più vivace.
La svolta non si farà certo attendere e viene avvalorata in pieno dalle principali emissioni modellistiche di questa mattina, benché ancora le mappe stentino ad intravedere anche sul lungo termine ipotesi di colate fredde degne di nota. Tuttavia, l’incursione ciclonica attesa fra domenica ed i primi giorni della prossima settimana, promette maggiori scintille nel senso che la traiettoria dell’affondo perturbato andrà a coinvolgere più direttamente il nostro Paese, con la concreta possibilità di un ingresso più massiccio d’aria fredda in quota attraverso la Porta del Rodano. Le GFS propendo pesantemente per quest’ipotesi, come si può chiaramente intuire dalla mappa del 1° Dicembre, che evidenzia l’ingresso di un nocciolo d’aria piuttosto fredda sui bacini occidentali dell’Italia (diffuse isoterme di -30°C all’altezza di 500 hPa).
In tal modo, si realizzerebbe un’evoluzione sicuramente perturbata, ma dai tratti salienti più invernali che potrebbe essere seguita da successivi nuovi affondi ciclonici nord-atlantici, sulla strada tracciata dal precedente. Si prospettano così abbondanti nevicate soprattutto sulle Alpi, fino a quote a tratti localmente medio-basse. Quest’inizio Dicembre promette dunque maggiori scintille, facendo così allontanare nettamente i timori, palesati ieri, di un immediato ritorno di una pericolosa struttura anticiclonica di blocco subito dopo i primi giorni del mese.