L’evoluzione generale
Dall’analisi odierna emerge una certezza importante: le figure bariche che per circa un mese hanno dominato la scena continentale modificheranno le loro posizioni ed attività. Il risultato è la formazione di un vasto canale depressionario tra l’Europa Centrale e quella Mediterranea, con tutta una serie di perturbazioni che dal Nord Europa si getteranno verso Sud. Le profonde ondulazioni del getto d’aria delle alte quote atmosferiche si incanaleranno nel corridoio costituito da due sponde fondamentali: ad Est l’alta Russo Scandinava, ad Ovest l’alta delle Azzorre ,pronta ad ergersi verso Nord in spinta dinamica.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Un tipo di evoluzione che si avvarrà dell’aiuto fondamentale della goccia fredda in quota presente sulla Penisola Iberica, capace di calamitare a sé il flusso perturbato Nord Europeo. Si conferma pertanto quanto espresso i giorni scorsi, ossia che nonostante il ciclone Iberico si sia posizionato sfavorevolmente alla nostra Penisola, la vasta ondulazione in arrivo ingloberà l’intero bacino Centro occidentale del Mediterraneo.
Cosa dobbiamo attenderci? Bene, il tempo volgerà al peggioramento, verso condizioni propriamente autunnali ed a tratti fortemente perturbate. Sarà l’occasione propizia per le grandi piogge, da Nord a Sud. tuttavia sembra prevalere un tipo di circolazione Sud occidentale, capace di apportare precipitazioni maggiori sui versanti tirrenici ed al Nordovest.
Dobbiamo peraltro aggiungere che, qualora si confermasse in pieno l’evoluzione paventata, alle correnti sopra descritte si andrebbero poi a sostituire quelle più fredde Nord occidentali, con il tanto atteso calo delle temperature. Và poi sottolineato come l’autunno pare sia intenzionato a traghettarci verso la prossima stagione invernale gradualmente, senza quegli eccessi termici negativi che in molti magari attendono.
Per il freddo ci sarà senz’altro tempo e ribadiamo ancora una volta come la disposizione delle varie figure bariche sul continente Europeo depongano a favore di un raffreddamento graduale ma progressivo. Un aspetto che suona come un sintomo assai gradito in vista del prossimo trimestre freddo. Nel frattempo il lungo termine porterà la neve sui rilievi alpini e su quelle appenninici, a quote “normali” per il periodo e con possibili temporanei sconfinamenti verso il basso.
In conclusione
Quando a suo tempo individuammo la seconda decade del mese in corso come quella che avrebbe probabilmente sancito l’arrivo del vero autunno non ci sbagliammo. Non saranno magari le correnti orientali, come si accennò in qualche occasione, bensì le perturbazioni provenienti dal Nord Europa che avranno il merito di sbloccare una situazione di stallo che proseguiva da tempo. E siamo certi che in qualche occasione, prima della fine del mese, si avrà l’opportunità di assaporare il freddo portato dalle correnti artico marittime.