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Abbondanti piogge in Pakistan e Afganistan

di Stefano Di Battista
22 Mar 2005 - 07:42
in Senza categoria
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Nell'immagine satellitare della regione dell'Oceano Indiano, riferita alle 11.30 GMT di sabato 19 marzo, si nota la perturbazione su Afganistan, Pakistan settentrionale e Kashmir. Fonte immagine www.weatheronline.co.uk.
La pioggia è caduta abbondantemente e in maniera persistente sul Pakistan, soprattutto nel nord, nella settimana appena trascorsa. Dir, sul versante sud delle montagne, nel nord del paese, ha registrato 155 mm in tre giorni, tra giovedì e sabato (17 mm giovedì, 90 mm venerdì, 48 mm sabato). Venerdì 18 marzo da segnalare anche 47 mm a Peshawar, 45 a Balakot e 31 a Sibi, mentre sabato altri 41 mm sono caduti a Balakot. La pioggia è caduta abbondante anche in alcune regioni dell’Afganistan. In entrambi i paesi, il rialzo del limite delle nevicate, a inverno ormai concluso, ha causato la caduta di pioggia anche in aree abbondantemente innevate, causando il disgelo di grandi masse nevose, con conseguenti piene e tracimazioni di numerosi corsi d’acqua.

Rovesci sparsi, ma localmente molto intensi, hanno interessato parte del sud della Thailandia, la Cambogia e il Vietnam nei giorni scorsi. Nelle 24 ore antecedenti le 12 GMT di domenica, 77 mm sono stati registrati a Quy Nhon, nel Vietnam orientale, sulla costa del Mar Cinese Meridionale. Questo quantitativo è il triplo della media del mese di marzo, che è pari a 25 mm.

Giorni di pioggia hanno interessato parte delle Filippine. Casiguran, nella parte orientale dell’isola di Luzon, ha registrato ben 295 mm in tre giorni e mezzo, dalle 0 GMT di giovedì alle 12 GMT di domenica (più della media pluviometrica di marzo, pari a 260 mm). Nel dettaglio, sono caduti 92 mm giovedì, 108 venerdì, solo 18 sabato, 77 nella prima metà di domenica.

Il soleggiamento, la presenza di venti caldi da sud, ulteriormente riscaldati per effetto foehn dopo lo scavalcamento dei Monti Cantatrici, la bassa umidità dell’aria conseguente anch’essa alla situazione di foehn, hanno contribuito, in sinergia l’uno con l’altro, a portare la temperatura massima di Bilbao, nel nord della Spagna, a 27,4°C alle 15 GMT di domenica 20 marzo, 12°C oltre la media delle massime di marzo. Notevole anche la massima di San Sebastian (25,5°C) e, in Francia, quella di 27,7°C a Mont-de-Marsan, con il vento di caduta dai Pirenei.

Tagliata in diagonale dalla linea di demarcazione tra l’aria fredda che ha invaso tutta l’Europa orientale e l’aria calda che ha continuato a interessare l’ovest dell’Europa, la Germania nella giornata di domenica 20 marzo ha visto le massime oscillare dagli 0,6°C di Arkona, nel nordest, ai 16,3°C di Friburgo, nel sudovest.

Ancora grande freddo nell’artico russo domenica 20 marzo. Ad Anderma estremi termici -29,8°/-22,0°C, a Vorkuta -33,1°/-23,4°C.

In Jacuzia, Siberia centro-orientale, è giunto il periodo delle grandi escursioni termiche. Durante le ore diurne il sole inizia a scaldare sensibilmente l’ambiente dopo mesi di temperature costantemente inferiori a -30°C, mentre di notte, con il forte irraggiamento sul terreno ancora coperto di neve ghiacciata, i termometri precipitano a livelli ancora molto bassi. Domenica scorsa Verhojansk ha avuto estremi termici -46,1°/-20,7°C e Tompo -41,9°/-16,5°C.

Una depressione in movimento verso est attraverso il Texas e gli altri stati affacciati sulla parte occidentale del Golfo del Messico, ha causato piogge nella regione, localmente intense e a carattere temporalesco. Corpus Christi, nel sud del Texas, ha registrato 31 mm di pioggia in 12 ore (0-12 GMT di domenica), poco più della media pluviometrica di marzo (30 mm).

San Carlos de Bariloche si trova nell’estremo ovest dell’Argentina, presso il confine cileno, lungo le pendici orientali delle Ande. Nelle 24 ore antecedenti le 12 GMT di domenica la pioggia è caduta a lungo, accumulando 38 mm, quasi eguagliando quindi la media mensile (41 mm).

Sabato 19 marzo venti a 25-35 miglia orarie hanno causato tempeste di sabbia e polvere nel Sahara, nei settori appartenenti al sudest dell’Algeria, al sud della Tunisia e all’ovest della Libia. A In-Amenas, in Algeria, la visibilità era inferiore a un miglio, cattiva quindi, ma molto migliore di quella registrata giovedì e venerdì scorsi. Soprattutto giovedì, con venti sostenuti fino a oltre 55 miglia orarie che hanno sollevato autentiche nubi di polvere, la visibilità è rimasta per molte ore di poche centinaia di metri, con un minimo di soli 10 metri.

Sia sabato 19 che domenica 20 marzo ancora temperature molto alte in Senegal, salvo che sulla costa. Ziguinchor e Kaolack hanno registrato 44,1° e 44,0°C di massima il 19, 42,9° e 42,1°C il 20.

85 mm di pioggia domenica 20 marzo a Groote Eylandt, isola australiana nell’estremo nord del paese, nei Territori del Nord.

Venerdì 18 marzo, per la prima volta dal 26 settembre 2004, la stazione di Amundsen-Scott, sul “plateau” antartico, è tornata a registrare una temperatura inferiore a -80°F (-62,2°C). Lo stesso giorno il valore massimo è stato di circa -59°C. Naturalmente stiamo parlando della regione più fredda del pianeta, ma le temperature indicate sono comunque abbondantemente inferiori ai valori medi del periodo. La temperatura media della seconda decade di marzo ad Amundsen-Scott è infatti intorno a -54°C.

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