Ci ritroviamo qua, in questo spazio, a discutere di quel che potrà essere e di quel che piacerebbe. Ci lasciammo martedì, con alcune ipotesi e diverse considerazioni. Chiudemmo l’editoriale immaginando fiabeschi scenari che, forse, accontenterebbero grandi e piccini. Amanti della neve e del freddo. O semplici estimatori della meteorologia. Dai su, diciamocelo. Chi, da piccolo, non sognava festività Natalizie tinte di bianco? Chi, anche tra i più grandi, non hai mai pensato al Natale coperto da un candido velo immacolato? Forse non tutti, ma tanti sì. Non si vuole illudere nessuno, sia bene inteso, non vogliamo che poi, se qualcosa andrà storto, ci si accusi di illusionismo o chissà cos’altro. Siamo qui, con Voi, a discutere di possibilità.
Cos’è cambiato rispetto al martedì? Beh, forse poco. Poco per chi osserva i Modelli distrattamente. Poco per chi ha poca dimestichezza con tutti quegli elementi che concorrono a stilare una previsione. Una buona previsione considera tantissime variabili e non si limita esclusivamente all’osservazione di una mappa che ci mostra precipitazioni, temperature e venti. Si correrebbe il rischio di prendere enormi cantonate ed è per questo, soprattutto quando si scruta il lungo termine, che si cercano i segnali provenienti dai vari piani atmosferici. Conoscere le correnti d’alta quota, le temperature oceaniche, i poli termici piuttosto che le figure bariche è imprescindibile.
Noi, che giornalmente cerchiamo di fornirvi elementi validi e inattaccabili, possiamo dirvi: arriverà l’Inverno. Inverno, sì, con la I maiuscola. Per riassumere la nostra idea potremmo utilizzare due termini, entrambi con la E: “episodio” ed “evento”. Beh, c’è poco da dire. Si sta per materializzare una configurazione barica esplosiva. Che significa? Che Alte e Basse Pressioni si disporranno in uno di quei modi potenzialmente storici. Se ci chiedeste certezze non potremmo darvene, ovvio. Se ci chiedeste un’opinione vi diremmo che gelo e neve copriranno vaste porzioni dell’Europa. Una replica delle scorse settimane? Forse, o forse ancor più forte.
E l’Italia? Ricordate le due ipotesi citate martedì? Il passaggio del nucleo gelido al di sopra o al di sotto delle Alpi? Passate 48 ore sembra che i Modelli si stiano orientando sulla seconda soluzione. Anzi. Volendo essere precisi potrebbe materializzarsi una via di mezzo. Inizialmente si dirigerebbe verso le Alpi e poi, grazie alla creazione di una Bassa Pressione in vicinanza del Meridione, verrebbe risucchiato a sud. Ebbene sì, per qualche giorno l’Italia intera potrebbe subire gli effetti di una circolazione d’aria gelida coadiuvata da un regime ciclonico. Detto in parole povere… nevicherebbe su svariate località e non si parla di neve in montagna. Quella sarebbe scontata. No. Parliamo di neve alle bassissime quote, forse persino sulle coste.
Ora appare la linea sottile che separa l’evento dall’episodio. Il succitato scenario sarà supportato da un muro anticiclonico di notevoli proporzioni. Un autentico sbarramento che si ergerebbe dal Marocco alla Groenlandia. Ma stavolta passerebbe sull’Europa occidentale. Forse alcuni avranno compreso che un siffatto sbarramento non può far altro che catapultare il Vortice Polare in direzione sud. Gelo e neve riapparirebbero sull’Europa centro settentrionale ed ecco aprirsi la strada all’ipotetico “evento”. La profonda lacuna barica Mediterranea richiamerebbe parte del Vortice ancor più a sud e l’aria gelida avrebbe modo di presentarsi, a più riprese, anche in Italia. Stiamo parlando di un evento di lunga durata, che potrebbe condurci a ridosso del Natale.
Che dire altro? Soltanto una cosa. Si tratta di ipotetici scenari, ad oggi più probabili di ieri. Ma probabilità non vuol dir certezza. Prendete l’editoriale così com’è nato. Soltanto uno spazio per discutere e per scambiarsi opinioni. Se poi non dovesse accadere nulla di tutto ciò beh, sarà comunque bello aver sognato e aver dato sfogo alla fanciullesca immaginazione.