Giovedì sono ulteriormente scese le temperature minime nell’estremo nord Europa. In Lapponia norvegese, -9,0°C a Karasjok, -7,4°C a Kautokeino, in quella finlandese -6,8°C a Kevo, -4,8°C a Sodankyla (media di ottobre -3,4°C) , in quella russa -6,4°C a Lovozero, nella penisola di Kola.
Prime nevicate della stagione al livello del mare in Islanda. La città di Akureyri, porto del nord del paese, ha registrato 3 mm tra neve e pioggia tra le 18 GMT di martedì e la stessa ora di mercoledì. La neve è caduta durante la sera di martedì e nella notte seguente, lasciando il posto alla pioggia mercoledì mattina. Ancora neve è caduta nella sera di mercoledì. Sia martedì che mercoledì le temperature minime e massime sono state rispettivamente intorno 0° e 3°C, le prime in linea con la media di ottobre, le seconde circa 3°C più basse della media. Giovedì sera, con il tempo migliorato e l’afflusso di aria fredda intensificatosi, il termometro è sceso a -4°C.
La città di Ceuta, amministrativamente spagnola, ma geograficamente in Nord Africa (è un enclave spagnola in Marocco), ha subito un violento temporale nel primo mattino di domenica 28 settembre. Durante la tempesta, sono caduti 160 mm in 3 ore, con numerosi allagamenti e black-out elettrici (alcune zone sono rimaste 6 ore senza luce). Lunedì le scuole della città sono rimaste chiuse.
Temperature molto elevate giovedì sulla costa settentrionale di Creta, dove le già calde correnti meridionali si sono ulteriormente arroventate nella discesa dalle alte montagne dell’interno dell’isola. 32,6°C la massima a Iraklio, 30,2°C a Souda. La media delle massime di ottobre a Iraklio è 23,1°C.
Sulla calotta di ghiaccio della Groenlandia, la stazione di ricerca Summit, situata a 3202 metri s.l.m, il termometro è sceso fino a -48,0°C alle 7 del mattino di mercoledì 1 ottobre.
Violenta grandinata a Sucre, in Bolivia, nel pomeriggio di martedì 30 settembre. Un forte temporale si è abbattuto sulla città intorno alle 17, accompagnato da una violentissima grandinata, che è durata oltre 30 minuti. Una ventina di persone sono rimaste leggermente ferite, in gran parte studenti universitari. In alcune zone della città, nelle strade si sono accumulate acqua e grandine fino a un’altezza di 80 cm, con molti veicoli rimasti bloccati.
Nel Pacifico Occidentale, la tropical storm Higos ha attraversato mercoledì le Filippine centrali, per tornare in mare aperto, sul Mar Cinese Meridionale, in serata, indebolita e declassata a depressione tropicale. Alle 12 GMT di giovedì, Higos era centrata a 16,2°N 114,0°E, accompagnata da venti sostenuti fino a 55 km/h, e si muoveva verso nordovest a 26 km/h. Il passaggio sulle acque calde del Mar Cinese Meridionale sta però favorendo una nuova intensificazione della tempesta, che dovrebbe tornare tempesta tropicale già alle 0 GMT di venerdì. La tempesta dovrebbe gradualmente modificare la sua traiettoria, procedendo prima verso nord-nordovest a partire da venerdì. Nella notte, ora GMT, tra venerdì e sabato, Higos potrebbe transitare molto vicina all’isola cinese Hainan, per poi piegare verso nordest e fare landfall intorno a Hong Kong nel pomeriggio di sabato.