Messina, per la sua latitudine e per l’influenza del mare che circonda il suo territorio da tre parti (lo Stretto ad est, il Tirreno a nord e ad ovest, lo Jonio a sud-est), oltrechè per la presenza dell’implacabile vento che spira tutto l’anno, non è città abituata alle basse temperature (altro discorso riguarda ovviamente il wind-chill, che fa percepire valori bassi persino con lo scirocco nella stagione invernale).
Le piogge sono frequenti, la media annua sfiora clamorosamente i 900 mm, cifra davvero notevole per la Sicilia, mentre le nevicate non sono rare, seppur non frequenti.
I messinesi hanno ancora fresca negli occhi la memoria del mitico 30 Gennaio ’99, quando con una “Taranto Low” e una isoterma -6°C a 850 Hpa si ebbero ben 15 cm di neve in città. Un evento del genere ad oggi non si è ancora ripetuto.
Negli anni successivi si ebbe infatti la fioccata del dicembre 2001, che durò due giorni di seguito senza accumulo, il violentissimo rovescio di gragnola del 5 febbraio 2003 con aria polare marittima e diversi cm di accumulo al suolo, la brevissima fioccata del 24 Gennaio 2004 con ben 8 gradi ma una isoterma di -7°C in quota e aria secchissima, e i brevi rovesci di graupel del 15 gennaio 2005 e dell’8 Marzo del medesimo anno.
Il 6 febbraio 2006 l’ingresso dell’aria gelida di provenienza artico continentale è già realtà in mattinata: cade pioggia mista a piccoli fiocchi di neve che non attaccano.
Breve pausa e poi di pomeriggio si ricomincia; alle 18 cade di nuovo pioggia mista a fiocchetti di neve (ben diversi dal graupel che ogni anno, come ho già detto, appare nella città peloritana).
Alle 19 circa l’apoteosi.
In mezz’ora, di seguito ad un tuono che indica l’ingresso del nucleo più freddo, iniziano a cadere i primi fiocchi, che per mezz’ora, malgrado una temperatura di 4 gradi (che è poi anche la minima del giorno successivo), riescono ad attecchire e nei quartieri alti della città si hanno 2 cm di accumulo, di certo pochi rispetto al ’99 (ma andando indietro anche al ’93), ma l’effetto è dei più suggestivi, con lo Stretto illuminato mentre svolazzano i fiocchi di neve e imbiancano per poco tempo le auto in sosta facendo felici i passanti sferzati dalle raffiche di tramontana.
Dal Tirreno nella notte arrivano altri fronti, che portano ancora neve a tratti che però non attacca con, tra l’altro nuvolosità frastagliata.
Verso l’una di notte i lampioni regalano ai messinesi lo spettacolo dei fiocchi illuminati, fiocchi che però anche stavolta non attaccano al suolo se non per pochissimo tempo.
La mattina seguente la dirimpettaia Reggio, ove già nevica da ore, aiutata anche dallo stau aspromontano, vede cadere la neve. Da subito la precipitazione si è presentata più consistente che a Messina, e ora resta anche a terra, mentre Messina per rivedere qualcosa deve aspettare le 10:30, quando qualche fiocco annuncia la ripresa dei fenomeni.
Alle 11:45 circa l’ultimo emozionante “colpo di coda”: una fioccata brevissima ma intensa tanto da imbiancare gli abiti e le auto, mentre tra le nubi fa capolino il caldo sole siciliano, che anche d’inverno a causa dell’inclinazione dei raggi si presenta assai forte.
Verso le 16 qualche fiocco svolazzante chiude in bellezza una giornata memorabile, di certo non storica come nel ’99, quando la tormenta imperversava in pieno centro e la neve rimase per ore, ma pur sempre emozionante per una città siciliana in riva al mare.