La mattina di mercoledì 24 gennaio alle 8 a Cogolo, dopo la ulteriore, poca, neve della notte c’erano 20 cm al suolo, con una temperatura finalmente negativa, intorno -1°C. Non nevicava e, viste le previsioni, non mi attendevo ulteriori precipitazioni importanti.
Qualche fiocco iniziava a cadere verso le 8.30, ma visto che il cielo non era chiuso e addirittura spuntava qualche timida occhiata di sole, la cosa sembrava destinata a durare poco.
Ha invece nevicato debolmente, con solo brevi interruzioni, per tutta la mattina, durante la quale ci siamo recati, io e mio figlio, sulle piste da sci mentre mia moglie ha fatto una passeggiata a Pejo Paese, il centro abitato più elevato del Trentino, con i suoi 1579 metri. Una neve asciutta e fine, molto diversa da quella bagnata del giorno precedente.
Sulle piste la situazione era trasformata rispetto a 48 ore prima. 40-45 cm allo Scoiattolo, a quota 2000, 45-50 ai 2300 metri del Doss dei Cembri, mentre ai 1380 di Pejo Fonti ce n’erano 30. Molto più freddo del giorno precedente: -3°C a Pejo Fonti alle 9.30, -7°C al Doss dei Cembri alle 11. Scenario fiabesco, grazie alla perdurante assenza di vento che permetteva alla neve di restare ben “attaccata” agli alberi.
Alle 13.15, mentre eravamo in Hotel per la pausa pranzo, improvvisamente la precipitazione si è infittita, con annesso brusco calo termico. Il termometro è sceso in un’ora di 2°C (da 0° a -2°C) e tra le 13.15 e le 15 sono scesi a Cogolo 5-6 cm, in condizioni di umidità relativa intorno all’80%, ben più bassa di quella, sempre oltre il 90%, che aveva accompagnato la nevicata il giorno precedente. A quell’ora abbiamo lasciato Cogolo per andare (benedetto skibus!) nuovamente a Pejo Fonti per una ulteriore sciatina. Abbiamo trovato almeno 10 cm (ma localmente anche 15) di ulteriore neve fresca, sciando sotto una nevicata fitta ma fatta di fiocchi piccoli, su piste in condizioni a me e mio figlio insolite. Dopo il passaggio dei “gatti” nella notte, gli stessi non erano ovviamente passati, essendo le piste aperte, durante la intensa nevicata di metà giornata, per cui in pratica ci siampo trovati a sciare quasi da soli praticamente nella neve fresca. Sicuramente una sciata faticosa, anche più difficile (data anche la scarsa visibilità che nascondeva “gobbe” e depressioni), ma appagante per le condizioni ambientali in cui si è svolta.
Alle 16.30 la nevicata è cessata. Prima di lasciare le piste e Pejo Fonti le ultime misure mi hanno dato 60-65 cm allo Scoiattolo (2000 metri) e 35-40 a Pejo Fonti. Cogolo si è fermata a poco meno di 30 cm, ma l’accumulato reale è stato superiore, tuttavia “limato” dalla fusione parziale del manto tutto martedì (temperatura sempre positiva) e in parte della mattinata di mercoledì, quando la temperatura è riuscita a salire, in una pausa precipitativa, a +2°C.
In serata, dopo una ultima breve nevischiata verso le 18.30, il cielo si è parzialmente aperto e il termometro ha iniziato a “preci pitare” verso il basso, scendendo da -2,7°C alle 19 a -5,1°C alle 21.15.
Terminano così 48 ore di “apoteosi nevosa” in Val di Pejo, ma altrettanto beneficiata è stata la Val di Sole, con le piste di Folgarida e Marilleva anch’esse abbondantemente innevate (50-60 cm martedì, non conosco gli accumuli odierni). Il freddo di questa e delle prossime notte permetterà ai cannoni di lavorare “aiutando” il già buon lavoro che madre natura si è decisa a compiere in questa “due giorni” cui ho avuto la fortuna di assistere.