Il Meteo Giornale non intende fare alcuna forma di allarmismo o diramare alcun pubblico avviso meteo, ma si limita alla sola analisi dei modelli matematici di previsione, che anche stamattina indicano maltempo di severa rilevanza per i settori ionici di Sicilia e Calabria.
Il clima dell’area. Il settore orientale della Sicilia, nelle province di Ragusa, Messina, Catania, appare statisticamente a rischio eventi alluvionali lampo, quando correnti orientali inviano nubi foriere di pioggia. In questa zona, lo sbarramento naturale alle correnti è costituito dai rilievi, in specialmodo per la Sicilia la grande barriera dei monti dell’Etna è da sempre all’origine di un fenomeno chiamato stau, non da meno sono i rilievi calabri.
Lo stau è una sorta di blocco che le montagne esercitano al transito delle nubi, che per percorrere la zona sono così costrette a salire le pendici dei monti. Le nubi in queste circostanze si raffreddano e condensano piogge intense.
A Sant’Eufemia d’Aspromonte, nel novembre 1951, in tre giorni caddero 1850 millimetri di pioggia. Ma non dimenticherei le recenti alluvioni lampo della Sicilia orientale, avvenute negli ultimi anni.
Le medesime proiezioni dei modelli matematici, per l’esattezza MM5/MTG, avevano inquadrato anche l’entità delle piogge cadute nelle regioni ioniche della Puglia nel fine settimana. A Santa Maria di Leuca, zona non di certo molto piovosa, sono caduti oltre 70 millimetri di pioggia. Ma circa 50 mm ne sono caduti anche su Pescara e 40 millimetri a Bari.