Bombolone gelido islandese a 983 hPa freme sopra l’Atlantico settentrionale. La sua conquista dell’Europa viene temporaneamente ritardata dalla superficie anticiclonica azzorriana a 1029 hPa in stiramento sopra la Penisola Iberica e Francia.
Intanto, sopra l’Europa centro-meridionale, continua l’azione depressionaria dei due tronconi del ciclone Fritz. Il più settentrionale a 1008 hPa si accentra sulla Germania, mentre quello meridionale a 1000 hPa attraversa l’Italia accentrandosi sopra le Regioni centrali.
Il lento movimento di quest’ultimo verso sud-est comporta il dispiegamento del proprio fronte freddo sopra le coste albanesi sino ad addentrarsi lentamente nei territori balcanici.
Sopra la Scandinavia si osservano tre picchi anticiclonici a 1024, 1025 e 1030 hPa capaci di proteggere meteorologicamente l’intera zona ed impedire nuove formazioni gelide artiche continentali.
Nubi cumulonembi si adagiano lungo le coste tirreniche italiane. Cuore della depressione in cut-off regala alle Regioni frontali situazioni temporalesche.
Queste vengono protratte sino all’Albania, Macedonia e Grecia settentrionale dalla lunga distensione dell’aggressivo fronte freddo, ormai in dilatazione verso l’Ucraina.
Sulle Regioni settentrionali italiane si osserva una copertura bassa, con piogge che si adagiano ancora sui settori orientali, in attesa dell’arrivo, da occidente, dell’alta pressione iberica ormai sovrastante i settori balearici.
Dall’Islanda alla Scozia si può analizzare il numeroso esercito di cumulonembi spinti dagli incessanti venti gelidi groenlandesi. Il fronte freddo impatta contro la Francia nord-occidentale, coprendo con piogge di stampo occlusivo la Gran Bretagna, senza riuscire, però, ad oltrepassare il muro anticiclonico azzorriano.
Nebbie dense ricoprono i Paesi dell’Est che assistono a lento avvicinamento della depressione mitteleuropea da ovest e di quella italica da sud-ovest.