Snag è un villaggio situato lungo una strada secondaria, a breve distanza dall’Alaska Highway, pochi chilometri a sud di Beaver Creek, in Canada. Siamo nello Yukon, precisamente nel settore sudoccidentale di questa provincia del nord del Canada.
Nel 1947, sei chilometri a sud del villaggio, c’era un aeroporto militare. Era stato costruito durante la Seconda Guerra Mondiale come parte del Northwest Staging Route, allo scopo di fornire dati sulle condizioni meteorologiche e come pista di atterraggio di emergenza per la Royal Canadian Air Force, l’US Army Air Corps e il traffico aereo civile. Nel 1947, il villaggio di Snag aveva una popolazione di 8/10 indigeni e commercianti di pellicce. Altre 15-20 persone (meteorologi, operatori radio, addetti alla manutenzione degli aeromobili) vivevano nella caserma dell’aeroporto.
Snag è situato in una valle a forma di ciotola del White River, un affluente del possente fiume Yukon, che scorre verso nord dai Monti Wrangell vicino a Mt. Churchill (i Monti Wrangell si trovano a ovest della catena St.Elias, che include Monte Logan, la vetta più alta del Canada). Il villaggio si trova circa 30 km ad est del confine con l’Alaska e 25 km a nord del miglio 1178 dell’Alaska Highway. Le montagne St.Elias sorgono circa 50 chilometri a sud. La vegetazione locale sulle alture non coperte dai ghiacci è prevalentemente di arbusti e alberi di pioppo meno di 6 metri di altezza.
Snag in inverno assomiglia così alla Siberia orientale, ovvero alle zone abitate più fredde della terra in inverno. Gli inverni sono molto lunghi e caratterizzati da freddo molto intenso, in genere con cielo terso e sereno e vento leggero o assente. Gennaio a Snag ha una gelida media delle temperature massime di -13,2°F (-25,1°C), la media delle minime è -32,1°F (-35,6 °C), e il termometro scende spesso sotto i -58°F (-50°C). La pesantezza dell’aria fredda, con condizioni di scarsa ventilazione, favorisce la formazione di possenti inversioni termiche, si creano in sostanza le condizioni ideali per temperature estremamente basse.
Il freddo estremo del 3 febbraio 1947 a Snag non fu un evento isolato nel tempo o nello spazio. Condizioni di freddo estremo furono la norma in Alaska e in Canada nord-occidentale per gran parte dell’inverno 1946-47. Un nuovo record di bassa temperatura per lo Yukon era stato fissato al 13 dicembre 1946 a Mayo, 260 km a nord-est di Snag, quando fu registrato un “agghiacciante” -72°F (-57,8°C).
I meteorologi attribuirono il freddo estremo a una forte componente zonale (da ovest) nella circolazione negli strati superiori in tutto il Nord America che intrappolò aria artica in Alaska e Canada nord-occidentale per gran parte dell’inverno. Questo costruì una cupola di aria estremamente fredda sullo Yukon. La massa d’aria, che si è estesa sul nord della British Columbia, i Territori del Nord-Ovest e l’Alaska orientale, ha raggiunto il suo apice di freddo durante il periodo tra il 27 gennaio e il 4 febbraio. Molti siti hanno stabilito record di freddo di gennaio e febbraio che ancora oggi sono imbattuti. Per esempio in British Columbia la più bassa temperatura ufficialmente registrata rimane il -74°F (-58,9°C) misurato a Smith River il 31 gennaio 1947.
La massa d’aria fredda e pesante indugiò sullo Yukon, “posandosi” in prossimità della superficie e invadendo le basse valli. Il 1° febbraio gli osservatori meteo a Snag riportarono in continuazione cielo sereno e calma di vento, condizioni ideali per raggiungere temperature estremamente fredde, con banchi di nebbia ghiacciata. Il 1° febbraio a Snag la temperatura massima si fermò a un gelido -45,6°C.
Il 2 febbraio ci voleva davvero coraggio ad avventurarsi fuori al mattino, con il termometro ad alcool sceso a -80°F (-62,2°C), un nuovo record per il continente. Nelle regioni in cui possono verificarsi temperature fredde estreme i termometri utilizzati sono a base di alcol, non a mercurio, visto che il mercurio gela a -39°F. Alle 2 del pomeriggio la temperatura era salita faticosamente a -51°F (-46,1°C). Poco dopo il picco della giornata la temperatura iniziò a calare rapidamente, fino alle 19 circa, per poi continuare a diminuire, molto più lentamente, per tutta la notte.
Il custode di turno della stazione, Gordon M. Toole, vegliò sul termometro quella notte. Affrettandosi dalla casermetta del custode alla capannina, ad una trentina di metri di distanza, Toole poteva sentire il freddo invadere la sua giacca a vento. Ha ricordato chiaramente di avere udito l’abbaiare dei cani nel villaggio lontano e un tintinnio quando il suo respiro, congelato immediatamente al freddo estremo, cadeva come una polvere bianca sul terreno sottostante.
Poco dopo le ore 7 del mattino del 3 febbraio 1947, Toole cautamente aprì la porta della capannina, facendo attenzione a non respirare sugli strumenti all’interno. Usando la torcia per illuminare il termometro a minima, vide che la scala mobile all’interno della colonna di alcol (utilizzato per registrare la temperatura minima) era al di sotto del segno più basso della scala, ovvero i -80°F (-62,2°C) che erano stati toccati il mattino precedente. Toole rapidamente tornò in casermetta e convinse un collega a uscire per testimoniare l’evento estremo. Utilizzando un righello per determinare quanto la barretta si fosse fermata al di sotto del -80°F, Toole stimò la lettura a circa -83°F (-63,9°C). Il precedente record era durato solo un giorno!
Gli scienziati presso la sede del servizio meteo del Canada avevano anticipato la possibilità di temperature inferiori ai -80°F. Quindi, avevano raccomandato in una situazione del genere che l’osservatore meteorologico marchiasse il livello più basso con una penna, per poi inviare il termometro a Toronto per la determinazione della temperatura. Toole trovò una penna ma non funzionava con temperature così fredde e utilizzò un piccolo temperino per incidere un segno nel vetro.
I racconti degli eventi ricordati cinquant’anni dopo riportano differenze per quanto riguarda la reazione del personale al momento della manifestazione dell’evento stesso. Toole non ricorda alcun interesse reale, ma secondo quel che l’osservatore Wilf Blezard dichiarò in un’intervista a Greg Ralston, reporter del “Yukon News” nel 1997, fu necessario mettere un lucchetto alla porta della capannina perché tutti si precipitavano a guardare i termometri.
Nella giornata del record, l’osservazione del mattino riportò una pressione al suolo di 1037 mb, calma di vento e visibilità di 32 km. In alcune direzioni, la visibilità era ridotta da banchi di nebbia ghiacciata. La neve sul terreno misurava 38 cm, ma, a causa dell’aria secca, stava diminuendo a una velocità di circa 1,3 cm al giorno. Il record fu registrato alle 7.20, un’ora e ventidue minuti prima dell’alba. La massima del giorno sarebbe arrivata solo a -56°F (-48,9°C).
Per confermare la temperatura minima record, il termometro è stato rimosso e inviato al quartier generale del Weather Service a Toronto. Tre mesi più tardi, dopo numerosi test, la temperatura fu ufficialmente certificata in -81,4°F (-63°C), nuovo record di freddo in Nord America, che resiste ancora oggi.
Il freddo estremo quel giorno, però, non fu esclusivamente limitato a Snag. Fort Selkirk, sul fiume Yukon, 180 km ad est-nord-est di Snag, registrò -85°F (-65°C), ma non potè essere considerata “ufficiale” perché il termometro era appeso alla parete esterna di un edificio invece di essere ospitato in una capannina standard. Anche Mayo a quanto pare scese a -80°F in quella mattina storica, ma la temperatura ufficiale non poté essere confermata perché la stazione meteo, i suoi strumenti e le registrazioni sono state distrutte da un incendio intorno alla mezzanotte del 15 febbraio. Una fotografia superstite dello strumento ha mostrato una lettura a circa -80°F, appena superiore alla minima di Snag.
Altri valori minimi molto notevoli riportati durante quel periodo in Yukon vengono di seguito elencati (tra parentesi la data delle registrazione): Watson Lake -58,9°C (31 gennaio), Whitehorse -52,2°C (31 gennaio), Haines Junction -53,9°C (31 gennaio e 1°febbraio), Teslin -52,8°C (31 gennaio). Già abbiamo citato il -58,9°C di Smith River (British Columbia) il 31 gennaio, sempre in B.C. Fort Nelson scese a -51,7°C il 30 gennaio. Il 3 febbraio, -59,4°C a Tanacross, Alaska.
Quando la notizia del freddo record raggiunse i media, fece notizia in tutto il mondo. Il “Toronto Globe and Mail” titolò “Snag snug as mercury sags to a record -82,6°F”, con tanto quindi di refuso nel parlare di mercurio. Reporters di tutto il mondo chiesero interviste agli addetti alla stazione per raccontare l’esperienza di vita a meno 80.
La terza decade di febbraio si concluse la fase di freddo intenso in gran parte dello Yukon. Il freddo gradualmente si spinse verso sudest in tutto il continente, portando il gelo fin nel nord della Florida. Aria mite marittima proveniente dal Pacifico sostituì l’aria artica e per alcuni giorni le condizioni divennero relativamente miti. Snag raggiunse un picco di temperatura di 45°F (7°C) verso la fine del mese.
Da quel giorno, nel 1947, diversi periodi di freddo intenso hanno interessato il Nord America, ma nessuna località ha ufficialmente battuto il record di Snag. Prospect Creek, in Alaska, si avvicinò molto e scese a -79,8°F (-62,1°C) il 23 gennaio 1971, stabilendo il record degli USA (-69,7°F, o -56,5°C, è il record dei 48 stati, appartenente a Rogers Pass, nel Montana). Solo Siberia nordorientale, interno della Groenlandia e Antartide hanno registrato temperature ufficiali più basse di Snag. Tuttavia, due luoghi utilizzati in studi sul permafrost in una valle vicino a Fort Nelson, British Columbia, hanno raggiunto minime non ufficiali di -96°F (-71,1°C) e -92°F (-68,9°C).
Fonti di informazioni:
https://www.islandnet.com/~see/weather/almanac/arc2002/alm02feb.htm
Autorizzazione della traduzione concessa dall’autore Keith C. Heidorn