Si torna alle origini:
la primavera, giunta con tremendo anticipo confermando una stagione invernale fuori da ogni logica, ha abbandonato le nostre regioni. S’è trattato, giusto dirlo, di un fuoco di paglia risoltosi dopo qualche giorno di pesanti anomalie termiche. Tuttavia, osservando l’evoluzione in Atlantico, era lecito supporre una rapida inversione di marcia ed anche stavolta percorreremo la medesima strada a ritroso. Ciò vuol dire che le grandi Depressioni Oceaniche, mai dome, riconquisteranno la scena rinnovando condizioni di maltempo su gran parte della nostra Penisola.
Temperature in calo:
ciò che può essere considerata una conquista, di questi tempi, è un po’ di normalità termica. Osservando l’andamento delle temperature nel breve termine confermiamo la brusca diminuzione che si avvertirà maggiormente nelle regioni Centro Meridionali. La ragione è semplice: il caldo inusitato precedente acuirà la sensazione di freddo. Nulla di eclatante, intendiamoci, quel che basta a far sì che le sporadiche precipitazioni che si manifesteranno sulla dorsale appenninica assumeranno carattere nevoso a quote “decenti”.
Prepariamoci al maltempo:
tornerà in auge da metà della prossima settimana e potrebbe trattarsi di un’ondata di maltempo consistente. Ma stavolta, a differenza del passato, la perturbazione in arrivo sembrerebbe in grado di accompagnarsi a maggiori contributi d’aria fredda. Almeno inizialmente prevarranno correnti di Libeccio, dopodiché potrebbero subentrare quelle settentrionali.
Cambio di pattern?:
A nostro avviso è importante rimarcare i concetti già espressi la scorsa settimana, quando si parlò di dinamicità atmosferica tipica dei periodi di transizione. Solitamente, quando avviene il passaggio di testimone tra due stagioni, assistiamo a quegli scambi di calore in senso meridiano che servono per equilibrare il divario termico venutosi a creare tra il Polo e l’Equatore.
Alta delle Azzorre:
in tal senso osserveremo una diversa collocazione dell’Anticiclone Atlantico, che dovrebbe avvantaggiarsi dell’indebolimento – questo sì fondamentale – del Vortice Canadese. Ed ecco che la possente saccatura nord atlantica, dopo essersi incuneata nel Mediterraneo, potrebbe avvalersi di crescenti apporti Artici. Si avrebbe un po’ d’inverno proprio a cavallo tra gli ultimi giorni di Febbraio e la prima settimana di Marzo.
E se marzo fosse freddo?:
Qualcuno di voi si stupirebbe? Beh, noi no. Dato l’andamento davvero anomalo dell’inverno, con accumulo d’aria fredda sul Circolo Polare Artico, non ci sarebbe da stupirsi se marzo dovesse mostrarsi un mese dai connotati invernali. Gli indizi forniti dai Modelli sostengono tale ipotesi almeno per quel che concerne la prima decade, ma ovviamente valuteremo il tutto strada facendo.
Focus: evoluzione sino al 06 marzo 2014
Nel weekend, lo si è detto, le temperature registreranno una forte diminuzione in particolare al Centro Sud e nelle due Isole Maggiori, laddove l’azione rinfrescante del Maestrale e della Tramontana si farà apprezzare maggiormente. Avremo anche qualche precipitazione sparsa tra il medio Adriatico e il Mezzogiorno, che potrebbe assumere carattere nevoso a quote inferiori ai 1000 metri.
Dopodiché subentrerà una fase di forte maltempo, causa l’ingresso di una struttura depressionaria piuttosto incisiva proprio nel cuore del Mediterraneo. Come anticipato in sede evolutiva, dovrebbe avvalersi gradualmente del supporto d’aria fredda di matrice Artica, con conseguente scenario termico di stampo invernale che andrebbe a facilitare la caduta di neve a bassa quota anche lungo la dorsale appenninica e sui rilievi insulari. La ferita, tra l’altro, ci metterebbe un po’ a guarire e potrebbe tenerci compagnia sino alla conclusione dello step previsionale.
Evoluzione sino al 11 marzo 2014
La prima decade di marzo, considerando quanto appena scritto, sembrerebbe in grado di proporci quelle condizioni invernali mai viste nel corso dell’intera stagione.
In conclusione.
Insomma, difficile parlare di salvataggio invernale in extremis, tuttavia un po’ di sano freddo anche dovesse giungere agli esordi della primavera non può che far piacere.