Cannoni antigrandine per difendere i festival estivi all’aperto, spesso minacciati dai forti temporali soprattutto nelle regioni centrali europee. E’ questa l’ultima idea realizzata dagli organizzatori del tomorrowland, festival di musica elettronica che si svolge tutte le estati in Belgio e che ha chiuso i battenti ieri 27 luglio.
Quest’anno il loro utilizzo non è stato necessario, ma i cannoni erano pronti per sparare le loro onde d’urto contro i minacciosi cumulonembi.
Negli ultimi anni diversi festival all’aperto sono stati interrotti o perfino preventivamente annullati a causa dell’arrivo – o semplicemente della previsione d’arrivo – di forti temporali, e in alcuni casi vi sono stati feriti ed anche vittime. Uno degli ultimi casi è accaduto in Francia una decina di giorni fa: a Riberac, appena prima dell’inizio di un concerto di Vanessa Paradis, è piombata sugli spettatori una violenta grandinata: bilancio 13 feriti e concerto annullato.
Ma sono davvero efficaci i cannoni antigrandine? Da molti anni vengono usati dai consorzi agricoli, anche in Italia, per prevenire la formazione della grandine, tuttavia il concetto su cui si basano non ha nulla di scientifico, non è mai stato dimostrato che questo sistema riduca il rischio di formazione di grossi chicchi di grandine.
Se l’utilizzo in agricoltura è già controverso, secondo alcuni meteorologi l’utilizzo per evitare che forti tempeste colpiscano i festival all’aperto è addirittura una sciocchezza.