Primo step artico archiviato:
è stato rapido, mediamente freddo, non troppo inclemente. L’irruzione è giunta in gran parte da ovest, scavando una Bassa Pressione tra il Mar Ligure e l’alto Adriatico. La struttura ciclonica è traslata velocemente a sud, portando con sé precipitazioni e una generale diminuzione termica. La genesi dell’irruzione è imputabile a un primo tentativo di blocco Atlantico. L’Alta delle Azzorre, silente per gran parte dell’inverno, sta mostrando cenni di ritrovata vitalità. La spinta meridiana, la prima, è stata interrotta dal passaggio di un’ampia depressione che dal Canada va trasferendosi in Scandinavia. A trasferimento concluso ecco che partirà la seconda pulsazione anticiclonica e stavolta riuscirà a costruire un blocco più coriaceo.
Da mercoledì freddo in crescendo:
nelle prossime 48 ore assisteremo ad un repentino cambiamento nelle condizioni del tempo. L’avanzata del fronte freddo, che domani avrà raggiunto le Alpi, innescherà un temporaneo richiamo d’aria umida e relativamente mite da ovest. L’irruzione comincerà a manifestarsi mercoledì: nel pomeriggio i primi sbuffi artici raggiungeranno il centro nord, determinando un parziale peggioramento sulle centrali.
Entità e durata dell’irruzione:
è bene ribadire che non siamo alle porte di ondate di gelo rilevanti, bensì agli esordi di una parentesi moderatamente fredda di media durata. L’entità maggiore o minore dipenderà essenzialmente dalla tenuta del blocco atlantico e dal suo posizionamento. Di certo avremo a che fare con un tipo di tempo decisamente invernale almeno sino a lunedì 11, poi alcune proiezioni modellistiche indicano una reiterazione a causa dello stazionamento del nucleo gelido artico poco a nord delle Alpi.
Le diverse opzioni modellistiche:
riteniamo che sino alla data indicata, non vi siano grosse discrepanze analitiche. Per la prossima settimana, al contrario, abbiamo osservato diverse opzioni evolutive. Da un lato v’è l’ipotesi del modello Europeo ECMWF, dall’altro quella dell’Americano GFS. Il primo propende per uno scivolamento del core principale del nucleo artico verso Francia e Spagna, a causa di uno spostamento ad ovest del muro anticiclonico. Successivamente si avrebbe la riapertura della porta Atlantica. Il secondo, invece, indica una maggiore tenuta del blocco a ridosso della Penisola Iberica, con conseguente reiterazione del freddo per gran parte della prossima settimana.
Dove nevicherà?:
Trattandosi di irruzione che si muoverà lungo i meridiani, le Alpi rappresenteranno come consuetudine un ostacolo difficile da superare. Le regioni settentrionali rischiano di restare a secco, mentre le adriatiche e il sud dovrebbero risultare le più colpite. Le diverse opzioni modellistiche contemplano alcune interessanti varianti. Basterebbero spostamenti di poche centinaia di chilometri, ad est o ad ovest, affinché entità del freddo e distribuzione dei fenomeni cambino in maniera sostanziale.
Focus: evoluzione sino al 17 febbraio 2013
Martedì assisteremo ad un aumento della nuvolosità nelle regioni tirreniche e in Liguria, causa venti umidi da ovest. Dal pomeriggio graduale peggioramento sui confini alpini per l’arrivo del fronte freddo da nord. Sui versanti adriatico e ionico ci aspettiamo un temporaneo rialzo termico a causa di venti di caduta appenninici. Il richiamo mite, se tale lo si può definire, verrà interrotto già nel corso del mercoledì, quando assisteremo al graduale afflusso d’aria fredda da nord. Condizioni di maltempo interesseranno il centro sud e le isole, ma la diminuzione termica e della quota neve inizierà a manifestarsi nelle regioni centro settentrionali.
L’irruzione artica proseguirà nel fine settimana, quando dovrebbe raggiungere l’apice. Condizioni di tempo instabile interesseranno le adriatiche centro meridionali, il sud e le isole, dove ci aspettiamo nevicate a bassissima quota. Al nord e sulle centrali tirreniche tempo migliore, salvo locali nevicate sui confini alpini e più occasionali sulla dorsale appenninica. Da non escludere una ulteriore recrudescenza invernale agli esordi della prossima settimana, stavolta con parziale coinvolgimento anche del settentrione. Seguirà un temporaneo miglioramento.
Evoluzione sino al 22 febbraio 2013
Miglioramento che potrebbe essere spazzato via dalla riapertura della porta atlantica, ma visto l’arco temporale sarà bene aggiornare l’evoluzione gradualmente.
In conclusione.
L’inverno sembra avere ancora qualche carta da giocare, ma ricordiamoci che affinché il freddo riesca ad interessare l’Italia intera debbono verificarsi particolari configurazioni bariche. In un paese, il nostro, così esteso in latitudine è impensabile avere condizioni meteo uguali da nord a sud.