Gli studiosi dell’Istituto sono giunti alla conclusione analizzando i dati a partire dal luglio 2013. Quel che preme sottolineare, dicono gli esperti, è che il fenomeno è da considerarsi assolutamente normale in un territorio – come il nostro – ad alta attività sismica.
Apprendiamo, dal sismologo Alessandro Amato, che nel solo mese di luglio sono state registrate 2874 scosse: una media di quasi 100 al giorno. Nel luglio dello scorso anno si raggiunsero le 1267 scosse, meno della metà. Nel 2011, invece, ne furono registrate 1580. Di tutti questi fenomeni solo in due casi è stata superata una magnitudo del quarto grado sulla scala Richter.
I due più forti si sono verificati in provincia di Ancona, nelle Marche, dove il 21 luglio si raggiunse una magnitudo di 4.9. Ma anche in quel caso, nonostante il panico tra la popolazione e lievi danni strutturali, non vi furono conseguenze rilevanti. Per 30 volte l’intensità ha superato i 3 gradi e 311 volte magnitudo 2. La terra ha tremato in Emilia-Romagna, al confine tra la Liguria e la Toscana, in Umbria, su Roma, in Sicilia e Calabria.
I quasi 3000 terremoti in un mese rappresentano certamente un record, ma la minima percentuale di scosse superiori al quarto grado indica una situazione tutto sommato di normalità.