Come ci si attendeva, dopo aver raggiunto un picco nel febbraio 2012 a 66,9 seguito da una discesa, l’Ssn (Smoothed sunspot number), che misura l’intensità dell’attività solare, da un paio di mesi ha ripreso moderatamente a salire. L’attesa è per un nuovo massimo, forse secondario, come avvenuto anche durante il ciclo 23 (aprile 2000 = 120,8 e novembre 2001 = 115,5). Nel caso dell’attuale ciclo 24 però, i valori sono quasi dimezzati: col conteggio di maggio, l’Ssn riferito a novembre (si tratta d’una doppia media mobile, che pertanto restituisce una ‘fotografia’ dell’attività con un ritardo di sei mesi) si colloca a 59,7. Il mese appena concluso ha segnato una breve ma intensa ripresa fra i giorni 13 e 17, quando il Daily sunspot number ha toccato quota 135 (giorno 16), la più alta del ciclo 24 dopo quella del 21 ottobre 2011 (136). Per quanto elevata però, va notato che durante il ciclo 23 tale quota (135), tra il 22 settembre 1998 e il 31 ottobre 2003, venne raggiunta o superata in ben 324 occasioni. Ciò non solo per indicare quale sia la differenza, ma anche per ribadire come l’attuale sia la fase solare meno intensa dal ciclo 14 (1902-’13). Nell’ultimo bimestre si sono anche avuti due episodi opposti che hanno riguardato la velocità del vento solare. Tra il 16 il 24 aprile infatti, si è registrato un crollo attorno ai 250 km/s (immagine 1); tra il 26 e il 29 maggio invece, una salita fin oltre gli 800 km/s (immagine 2).
Ciò che importa sottolineare però, è la sempre maggior analogia che, col passare dei mesi, si riscontra fra la curva del ciclo 24 (immagine 3) e del ciclo 5 (1798-1810), primo del Minimo di Dalton, cronologicamente coincidente con l’apice della Piccola età glaciale. In proposito, alcuni autori hanno sottolineato come la carenza di osservatori alla fine XVIII secolo, in un’epoca di travaglio causato dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche, potrebbe aver sottostimato la reale intensità di quel ciclo e del successivo. Con la ricostruzione del Group sunspot number (metodo Hoyt e Schatten), si ipotizza che tale sottostima possa computarsi in un massimo del 25% per le misurazioni anteriori al 1849. Se si applica in toto questa differenza, l’Ssn massimo del ciclo 5 ci collocherebbe oltre 60: un valore di poco inferiore all’attuale, che proietterebbe il Sole in una fase simile a quella del Minimo di Dalton.