Anzitutto irromperà sulla Mitteleuropa, e non ci piove. Parte dell’aria fredda arriverà sulle Alpi, provocando fitte nevicate a bassa quota e un peggioramento delle condizioni meteorologiche sul Nord Italia. Il ramo ascendente della circolazione ciclonica investirà le regioni centro meridionali e insulari, convogliando in loco masse umide da ovest e provocando una recrudescenza dell’instabilità pregressa.
Ciò detto, viene da chiedersi: come evolverà la situazione? Alcuni modelli matematici di previsione danno il Vortice in spostamento verso ovest, direzione Penisola Iberica. Altri, al contrario, propendono per uno scivolamento nel Mediterraneo. Due soluzioni che, a livello di effetti sul nostro Paese, proporrebbero scenari meteorologici contrapposti. Dovesse prevalere il primo, in Italia si avrebbe una rimonta anticiclonica africana – presumibilmente temporanea – e un generale rialzo termico. Se si avverasse la seconda subentrerebbe una fase di maltempo con calo termico generalizzato e comparsa della prima neve anche sulle cime appenniniche.
La mappa che vi proponiamo è una MultiModel, in grado di “mediare” le ultime emissioni disponibili dei più autorevoli modelli di previsione. La data è quella del prossimo 14 ottobre (lunedì) ed è chiaro il posizionamento del Vortice Freddo nel cuore dell’Europa. Il momento è cruciale, perché l’ampia depressione atlantica – proveniente da ovest – potrebbe rompere il blocco anticiclonico richiamando a sé la massa Artica. Se la Depressione dovesse approfondirsi in Atlantico, invece, fornirebbe nuova linfa alle fondamenta anticicloniche e il rinvigorimento del blocco deporrebbe a favore di uno spostamento del Vortice Artico verso il Mediterraneo. Queste le due ipotesi maggioritarie, ora non resta che stabilire quale delle due sarà in grado di prevalere.