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Dal mostruoso Anticiclone al possente Vortice Polare

di Ivan Gaddari
09 Dic 2013 - 13:18
in Senza categoria
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Blocco anticiclonico:
l’Omega Blocking, di cui s’è discusso ampiamente nel corso dell’ultima settimana, tenderà a rafforzarsi ulteriormente nel breve periodo. Avremo anche uno spostamento dell’asse, che si collocherà più ad est rispetto alla posizione attuale ed è per questo che anche l’Italia si verrà a trovare all’interno del core strutturale.

Gelo su Europa orientale e USA:
le vicende invernali che stanno investendo alcune aree dell’Emisfero Boreale meritano un accenno. Anzitutto gli Stati Uniti. Quella che dai meteorologi a stelle e strisce è stata definita “tempesta di ghiaccio”, sta causando un vero e proprio caos in un’ampia fetta del Continente americano. Nei prossimi giorni, invece, sentiremo parlare delle bufere di neve che investiranno Grecia e Turchia, dove andrà a collocarsi quel ramo del Vortice Polare che è piombato come una furia sull’Europa orientale. Ed è questo lo scenario barico che ci terrà compagnia nel medio periodo: la grandi perturbazioni atlantiche verranno dirottate verso il Circolo Polare Artico dal possente blocco anticiclonico, così come l’aria gelida continuerà ad affluire verso i settori orientali dell’Europa.

Stabilità eccezionale:
il periodo di stabilità che si prospetta rischia di accompagnarci ben oltre metà dicembre. Ma stabilità, lo si è detto più volte, non significa necessariamente bel tempo. Nelle zone pianeggianti e vallive, localmente anche sulle coste, si creeranno i presupposti per formazioni nuvolose di tipo basso e la stasi atmosferica rischia di perpetuarle – localmente – anche durante le ore centrali del giorno. Altro elemento da considerare è il freddo da inversione. Le stesse zone citate pocanzi dovranno sopportare basse temperature notturne, con gelate piuttosto frequenti. Ben diversa la situazione in montagna, dove invece prevarrà il sole e il clima diurno sarà piuttosto mite.

Il Vortice Polare:
sabato proponemmo un approfondimento sulle cause che potrebbero indurre l’Alta Pressione a tenerci compagnia fin verso Natale. In particolare dedicammo ampio spazio ad alcuni indici climatici, teleconnessioni, orientati in tale direzione. Ciò che preme sottolineare è che a livello stratosferico – le quote maggiori dell’atmosfera – sta avvenendo un processo di raffreddamento del Vortice Polare davvero notevole. Processo che promette di trasferirsi alle basse quote, andando in tal modo a rinforzare la struttura ciclonica lungo tutta la colonna d’aria.

Le ripercussioni:
osservando i modelli matematici di previsioni, nel lungo termine si scorgono i primi accenni degli effetti del suddetto fenomeno. Ovvero un compattamento del Vortice Polare e la genesi di poderose strutture depressionarie che rischiano di esasperare – alle medie latitudini – quella che in gergo si definisce “zonalità”. Le correnti occidentali potrebbero prendere il sopravvento, condizionando il meteo natalizio.

Inverno al palo:
quale risultante della dinamica descritta, avremo la masse d’aria fredda confinate presumibilmente oltre il 60° parallelo mentre da noi potrebbero manifestarsi condizioni di variabilità meteorologica simili a quelle riscontrabili nelle stagioni autunnali “old-style”.

Focus: evoluzione sino al 22 dicembre 2013
Si profila un lungo periodo di stabilità e gli effetti della stasi atmosferica saranno quelli descritti in sede evolutiva. Ovvero nebbie in pianura, valli e localmente sulle coste. Forti inversioni termiche e locali gelate. Sole in montagna, con clima mite.

Le sole variazioni al tema, al momento, potrebbero essere rappresentati da alcune piccole gocce fredde che tenteranno di destabilizzare la struttura anticiclonica. Gocce freddo la cui predicibilità è difficoltosa, lo sappiamo bene, ragion per cui si tratta di ipotesi eventualmente da rivalutare.

Evoluzione sino al 27 dicembre 2013
Il rinforzo del Vortice Polare potrebbe caratterizzare l’ultima decade di dicembre, segnata da zonalità esasperata e freddo confinato alle alte latitudini.

In conclusione.
Inverno al palo, dobbiamo dirlo. Ma negli ultimi anni è successo piuttosto spesso ed è probabile che anche in questa stagione si debba attendere i mesi di gennaio e febbraio per le prime manifestazioni invernali degne di nota.

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