INVERNO MESSO A TACERE – Il diktat dell’anticiclone è davvero fortissimo sull’Europa Centro-Occidentale, fin su latitudini insolitamente alte ad arrivare su parte del comparto baltico-scandinavo. Basti pensare che questo colosso anticiclonico presenta massimi di pressione di ben 1040 hPa tra la Polonia e la Slovacchia, ma la struttura stabilizzante è particolarmente solida anche alle altezze superiori della troposfera, con una bolla calda in quota ad elevati geopotenziali tra la Francia ed il Nord Italia. Non tutta Europa presenta questi scenari decisamente poco consoni all’inverno. Lungo il bordo orientale dell’anticiclone scorrono correnti più fredde legate ad una notevole irruzione d’origine artica: le zone interessate dal flusso gelido sono in particolare, oltre alla Russia, le nazioni est del Continente, ove sono segnalate bufere di neve ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/30374-1-gelo-e-neve-piombano-con-furia-su-est-europa-caos-in-ucraina]per notizie più approfondite cliccate qui[/url]).
ITALIA SOTTO LA PROTEZIONE ANTICICLONICA – Dicevamo del vasto anticiclone presente sul Centro-Ovest Europa, che costringe le perturbazioni atlantiche a scorrere molto alte ed il gelo più intenso confinato solo alle aree della Lapponia e Carelia. L’Italia si trova sul bordo orientale di quest’anticiclone ed è parzialmente lambita da moderate correnti settentrionali, che trasportano aria relativamente più fresca limitatamente alle regioni del Basso Adriatico e dello Ionio. Altrove l’alta pressione determina condizioni di bel tempo e tepore, ma anche con le solite nebbie che in parte non si sono dissolte sulle pianure del Nord. Se fa freddo in Val Padana, il tepore domina invece sulle alture, in particolare sulle Alpi Centro-Occidentali: queste condizioni così secche e miti favoriscono la fusione della neve, in realtà molto poca, caduta a quote medio-basse. Mitezza anche in Sardegna, dove si sono raggiunti picchi di 20 gradi.