La Groenlandia è perlopiù coperta da una calotta di ghiaccio di quasi 2 chilometri di spessore, ma al di sotto dei ghiacci si trovano valli e montagne come negli altri Continenti. Grazie ai sensori satellitari della NASA, è stato identificato un gigantesco canyon sotto la calotta glaciale, diversamente dall’Antartide la cui calotta poggia invece su un variegato sistema di laghi. Il canyon corre da sud verso nord ed è lungo ben 750 km, cioè una lunghezza che risulta essere quasi il doppio rispetto al Grand Canyon degli USA. Nella foto in basso (fonte NASA) è riprodotta una ricostruzione del canyon groenlandese, così come apparso agli occhi dei sistemi radar.
Si tratta di un canyon paleofluviale, formatosi cioè oltre 3 milioni d’anni fa dall’erosione prima dell’inizio delle glaciazioni e della conseguente crescita della calotta groenlandese. Il canyon tende a convogliare le acque di fusione dalla parte interna della calotta verso il mare Artico e questo spiegherebbe l’assenza in Groenlandia di laghi subglaciali presenti invece in Antartide. In questo modo lo scorrimento della calotta è più ridotto, con la conseguenza di rallentare la fusione. Una buona notizia, ma a causa dell’aumento delle temperature globali, è difficile dire quanto esattamente resisterà la calotta. In questo senso, capire cosa succede dell’acqua di fusione è fondamentale per creare modelli climatici attendibili.