TEMPESTE ATLANTICHE, MAI ATTIVITA’ COSI’ SCARSA – Manca appena un mese e mezzo alla fine della stagione degli uragani in Atlantico, rivelatasi finora particolarmente fiacca e senza segnali che possano far presagire una riscossa al fotofinish (sebbene negli ulltimi anni non siano mancate fasi conclusive piuttosto scoppiettanti). Ben diversa appare invece la situazione sull’Oceano Pacifico, dove si susseguono in rapida serie numerosi tifoni dagli effetti purtroppo devastanti. Al momento i sistemi ciclonici meritevoli di denominazione, che si sono formati quest’anno sulle acque atlantiche, sono stati appena 11, contro una media di 12 degli ultimi trent’anni: solamente due di questi vortici ciclonici hanno raggiunto lo status di uragano (ci riferiamo ad Humberto ed Ingrid), anche se solo di categoria 1, la più bassa.
INDICE ACE SORPRENDENTEMENTE BASSO – Quest’attività così tenue delle tempeste tropicali ha smentito le previsioni della vigilia, che avevano prospettato una stagione di uragani decisamente più attiva. Aldilà dei numeri, il dato più sconcertante è rappresentato soprattutto dall’indice ACE (Accumulated Cyclone Energy), che è quel parametro che delinea l’energia complessiva accumulata dai cicloni tropicali: in questo 2013 il valore dell’indice è di appena 28, a fronte di un valore normale che è pari a 110. Tutto ciò ben descrive la stagione negativa in corso, proprio perché questo indice delinea la presenza di sistemi tropicali duraturi o intensi, quello che appunto è mancato quest’anno. Bisogna tornare indietro addirittura di trent’anni, al 1982, ed al 1983 per ritrovare annate con valori di ACE più bassi, annate però caratterizzate da un forte episodio di El Niño.