Lunedì 16 maggio il solito gran caldo ha soffocato il subcontinente indiano. Temperature oltre i 38°C si sono raggiunte praticamente ovunque, dalle coste del Mare Arabico fino alle valli himalayane, nell’estremo nord dell’India. Molte le località, soprattutto intorno ai 20-25°N e nella parte est del paese, che hanno superato i 43°C. A guidare la lista delle località più calde, Nagpur con 46,0°C (46,6°C martedì 17). Poco più indietro, Jharsuguda con 45,5°C, ma molto calde sono state anche Jamshedpur, Kota, Bikaner e Raipur, con 45,1°, 45,0°, 44,8° e ancora 44,8°C, rispettivamente.
Ancora peggio è andata in Pakistan. Qui, sempre il 16 maggio, Pad Idan ha toccato i 49,0°C e Jacobabad si è fermata a 47,0°C.
Lunedì 16 maggio una “tropical wave” in movimento nei pressi delle Filippine sudorientali aveva la potenzialità per divenire depressione tropicale entro 24 ore, come in effetti è accaduto. Anche se il sistema perturbato non era ancora molto ben organizzato, locali piogge, anche intense, erano già in atto su Mindanao e sulle isole minori delle Filippine centrali. La perturbazione non è poi evoluta ulteriormente e si è dissipata mercoledì 18 maggio, dopo essersi mossa nelle 36-48 ore precedenti nelle acque a est di Mindanao, interessando con piogge l’isola (Surigao e Batuan hanno registrato 29 e 27 mm, per esempio, martedì 17 maggio).
Piogge intense hanno colpito Jakarta, capitale dell’Indonesia, tra domenica e lunedì scorsi. All’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta, nei sobborghi nordoccidentali, sono caduti 170 mm in 30 ore.
Parte della provincia cinese di Fujian, nel sudest del paese, è stata investita da piogge torrenziali, per lo più a carattere di rovescio temporalesco, nei giorni scorsi. A Yong’an, 60 ore di piogge, tra venerdì mattina e domenica sera, ora locale, hanno lasciato nei pluviometri 223 mm.
I giorni scorsi hanno portato piogge abbondanti nello stato brasiliano di Roraima, nel nord del paese. A Caracarai, in 72 ore di pioggia, tra venerdì mattina e lunedì mattina, si sono accumulati 147 mm.
Rovesci di pioggia accompagnati da forti raffiche di vento hanno investito la città messicana di Chihuahua, nel nord del paese, nel tardo pomeriggio di domenica 15 maggio. All’aeroporto, le raffiche di vento hanno superato le 60 miglia orarie.
Fa caldo in questi giorni nella parte orientale della Russia europea. Lunedì 16 maggio, per esempio, Orenburg ha registrato 30,7°C di massima, contro una media delle massime di maggio di 21°C.
Gran parte della Libia, comprese quelle zone costiere normalmente mitigate dalle brezze mediterranee, ha sofferto un gran caldo nei giorni scorsi, A Baninah, per esempio, domenica 15 maggio si sono sfiorati i 38°C e lunedì i 39°C, con una minima di quasi 28°C nella notte tra questi due giorni. Le medie del periodo sono intorno 28°C per le massime e 17°C per le minime. Nell’entroterra, Gialo è salita fino a quasi 43°C domenica e lunedì, mentre la media delle massime della seconda decade di maggio è 34°C.
Abbondanti piogge lunedì 16 maggio nella parte orientale del Madagascar, dove Tamatave, nota anche come Toamasina, ha registrato 140 mm in 24 ore.
Venti sostenuti tra 35 e 60 miglia orarie hanno investito la base giapponese di Syowa, sulla Prince Olav Coast, nell’Antartide orientale, per oltre 50 ore tra sabato pomeriggio e lunedì sera, ora locale. Nella tormenta di neve in atto, la visibilità è scesa sotto il miglio.