Tornando al discorso ormai “arcano” circa la “memoria del tempo atmosferico”, possiamo dire che molti di noi siamo più inclini a immagazzinare nella nostra memoria “gli estremi”, mentre tendiamo a dimenticare rapidamente le sfumature di contorno o comportamenti “normali” del tempo.
Non possiamo certo dire che questo ultimo scorcio della stagione primaverile possa essere considerato, sia dal punto di vista termico che precipitativo, fuori dalla norma. Esso è stato caratterizzato da fasi brevi, primi tentativi di affermazione di onde termiche stabilizzanti (caldo); molto più spesso da fasi variabili e per alcune regioni del nord anche perturbate. A godere di questa “normale variabilità”, meno esasperata, sono state le nostre regioni del centro sud, ove le temperature sono e si prospettano in piena linea con il periodo medio considerato.
Si leggono spesso sui quotidiani delle affermazioni poco esatte e che tentano di “attirare”, in maniera del tutto sregolata, l’attenzione del lettore che si trova a percepire una falsa realtà del “tempo”. Siamo nel regolare andamento della stagione considerata, non v’è al momento nessuno “allarme” che ci possa far intendere che la prossima stagione estiva si comporterà in maniera “difforme”.
Ritornando al futuro “temporale”, possiamo cogliere che, dopo questo attuale periodo dai caratteri non propriamente stabili, si dovrebbe arrivare, in maniera molto graduale, ad una più decisa affermazione della “bella stagione”. Maggiori saranno le occasioni per “pressioni” dinamiche di matrice calda, le quali, si affermeranno ad iniziare dalle nostre regioni centro meridionali per poi protendersi ed espandersi su quasi tutto il territorio nazionale. Sembra, come consuetudine, che tra la fine del corrente mese e gli inizi di giugno la situazione dovrebbe evidenziarsi maggiormente stabile e con occasioni di periodi, al momento non lunghissimi, di caldo adeguato al periodo in esame. Diversi modelli, per tali date, ci segnalo temperature anche sopra la media; tuttavia prediamola solo come una segnalazione e confidiamo, attraverso una più arguta lettura delle espressioni matematiche, su un andamento del tutto regolare.
“L’aliante non sembra voler precipitare, anzi tempo, in direzione del suolo . . .”.