Dovendo osservare l’immagine satellitare – cosa che faremo in seguito – si noterebbe un ampia fascia del Mediterraneo sotto l’ala protettrice di un possente Anticiclone. Struttura che sino a ieri poteva ascriversi alle Azzorre, ma che da oggi assumerà connotati africani. Significa che oltre al sereno, imperante su tutte le regioni, interverrà dell’aria assai calda di origine subtropicale. L’afflusso scorrerà sui nostri mari, caricandosi d’umidità e creando i presupposti per l’incremento dell’afa. Significa che ai valori termici reali andranno sostituiti quelli percepiti.
Ripercorrendo le tappe che stanno conducendo il temibile africano alle nostre latitudini, dobbiamo giocoforza volgere lo sguardo all’Atlantico. Rammenterete che verso la metà della scorsa settimana osservammo un Vortice Ciclonico approssimarsi alle Isole Britanniche. Le correnti atlantiche, ad esso associate, riuscirono a penetrare parzialmente sull’Europa arrivando a lambire le Alpi. Per un attimo vi fu un incremento dell’instabilità anche nelle regioni settentrionali, subito spento dall’ulteriore consolidamento anticiclonico.
Ora l’azione depressionaria sta cambiando direttrice: piuttosto che procedere verso est, sta scivolando a sud. Attualmente riscontriamo la presenza di un’area ciclonica poco a nord del Portogallo: è evidente che un calo pressorio a quelle latitudini, non può che coincidere con una risposta dinamica africana sull’Italia. Tra oggi e domani si isolerà una goccia fredda proprio sulla Penisola Iberica e sarà l’unica responsabile della prima ondata di caldo stagionale sulle nostre regioni.
Fin da oggi registreremo, nelle ore più calde, picchi di 35-36°C in molte città d’Italia. Le regioni più calde saranno la Sardegna – dove tra l’altro soffierà lo Scirocco – la Puglia, la Basilicata ionica, Campania, Lazio e l’Emilia Romagna. Come detto la crescita del tasso di umidità relativa farà percepire al nostro corpo valori termici maggiori.
Concludiamo coi fenomeni, perché il forte riscaldamento diurno fornirà quell’energia necessaria allo sviluppo di nubi torreggianti a ridosso dei rilievi. Annuvolamenti che interesseranno sia l’arco alpino, sia la dorsale appenninica. Ovviamente non mancheranno improvvisi acquazzoni, spesso temporaleschi e localmente accompagnati da qualche chicco di grandine. Ma saranno fenomeni in rapida attenuazione serale, destinati ad essere scalzati dal ritorno del sole o comunque del sereno.