Primi tentennamenti stagionali:
dopo aver patito le “pene dell’inferno”, causa Anticiclone Africano nella prima decade d’agosto, un sostanziale cambio circolatorio sta imprimendo un’accelerazione al declino della stagione estiva. Statisticamente siamo entrati nel periodo durante il quale le perturbazioni atlantiche iniziano a guadagnare terreno in direzione sud innescando i primi severi peggioramenti nelle regioni settentrionali.
Declino non “convenzionale”:
anni fa, quando il clima aveva connotati atlantici più evidenti, subito dopo Ferragosto si manifestavano i primi break stagionali. Interruzioni che si manifestavano anzitutto al Nord Italia – come detto pocanzi – e solo in seguito guadagnavano terreno verso sud. Ultimamente, invece, assistiamo con maggior frequenza ad incursioni cicloniche in grado di propagarsi più facilmente nelle regioni meridionali e l’esempio calzante è quel che sta accadendo attualmente. Il Vortice Ciclonico, venuto da nord, è subito scivolato sullo Ionio innescando un brusco peggioramento su alcune zone del mezzogiorno.
Atlantico sugli scudi:
quel che emerge dall’analisi modellistica è il graduale abbassamento del flusso zonale. Un’ampia saccatura riuscirà ad inserirsi nelle regioni settentrionali, causando un peggioramento a partire da domenica. La sua influenza dovrebbe estendersi anche alle centrali, ma come vedremo a breve l’inclinazione dell’asse eserciterà un ruolo di fondamentale importanza nel determinare le sorti meteorologiche della prossima settimana.
Le varie ipotesi:
al momento la più accreditata è quella di un diretto interessamento del nostro Paese, il che vuol dire che l’instabilità riuscirebbe ad espandersi facilmente anche al sud insistendo in loco per diversi giorni. L’altra ipotesi è quella dell’isolamento della struttura ciclonica poco ad ovest dell’Italia, il ché aprirebbe la strada a diversi scenari: o il successivo rientro della goccia fredda dai mari di ponente, con temporaneo richiamo pre-frontale, o l’assorbimento in loco con graduale ripresa della stabilità anticiclonica sul nostro Paese.
Settembre, avvio all’insegna delle Azzorre?:
il bel tempo tornerebbe per mano dell’Alta delle Azzorre, in grado di consolidarsi nel cuore del Mediterraneo a cavallo tra la fine di agosto e i primi di settembre. Ipotesi statisticamente plausibile, ma sulla cui realizzazione pende la spada di damocle dell’Atlantico. Non è da escludere, così come mostrato da alcuni modelli, una ulteriore accentuazione del flusso atlantico che condurrebbe all’avvio anticipato dell’Autunno.
Focus: evoluzione sino al 03 settembre 2013
Il vortice ciclonico in transito in queste ore lascerà in dote evidente strascichi instabili, il ché vuol dire che nei prossimi giorni assisteremo allo sviluppo di frequenti temporali principalmente sui rilievi e nelle zone interne. Il tutto in attesa del peggioramento domenicale, che dovrebbe condurre le regioni settentrionali verso i primi sentori autunnali. Gli ultimissimi aggiornamenti indicano piogge consistenti, localmente a carattere di temporale e con possibili nubifragi. Da valutare gli effetti sulle centrali, al momento appare quasi certo il coinvolgimento della Toscana, delle Marche e dell’Umbria. Più a sud avremo condizioni di tempo migliore, pur in un quadro di persistente instabilità diurna.
Probabili ripercussioni di una certa importanza anche a inizio settimana, dopodiché potrebbe subentrare un graduale miglioramento per mano dell’Alta delle Azzorre. Ciò significa bel tempo estivo, senza particolari eccessi di caldo e con ancora possibili temporali pomeridiani.
Evoluzione sino al 08 settembre 2013
Scenari anticiclonici che potrebbero accompagnarci per tutta la prima settimana di settembre, tuttavia non è da escludere l’eventuali interferenza atlantica che andrebbe ad apportare un nuovo incremento dell’instabilità a cominciare dalle regioni del Nord.
In conclusione.
Insomma, comunque la si guardi è evidente un graduale declino dell’estate. E non potrebbe essere altrimenti, dopotutto stiamo per avvicinarsi all’avvio dell’autunno meteorologico.