Si va delineando l’anno più caldo mai registrato alla base americana Amundsen-Scott (2.836 m), ubicata al Polo Sud geografico e operativa dal 9 gennaio 1957: l’unico osservatorio del Plateau Antartico che disponga d’una serie ininterrotta di dati meteorologici superiore al mezzo secolo. Nel 2013, gli scarti mensili rispetto alla norma sono stati quasi tutti positivi, in alcuni casi in modo marcato:
gennaio = +1,2 °C
febbraio = -3,1 °C
marzo = +4,3 °C
aprile = -0,1 °C
maggio = +4,4 °C
giugno = +5,8 °C
luglio = +1,3 °C
agosto = +6,3 °C
settembre = +7,9 °C
ottobre = 0,0 °C
Anche novembre sta presentando un’anomalia positiva che, dato l’avanzare della stagione, è ormai quantificabile in circa +1,5 °C. Ora, seppure dicembre dovesse risultare lievemente più freddo della norma, cosa che non accade dal 2007, la media complessiva si attesterebbe a -47,7 °C (+1,7 °C sulla norma), superando verso l’alto il precedente primato del 2009. Chiuderebbe invece sugli stessi livelli di quattro anni fa se dicembre avesse uno scarto di circa -3 °C come avvenne, l’ultima volta, nel 2002. Toccherebbe, infine, i -48,0 °C se dicembre dovesse superare il freddo record del 1999 (-32,3 °C). Al di là del dato in sé, quel che va sottolineato è il deciso riscaldamento che si registra nei 12 anni trascorsi: includendo l’ipotetico, e più realistico dato 2013 di -47,7 °C, ecco la media confrontata coi 12 anni precedenti e con la normale:
1990-2001 = -49,9 °C
2002-2013 = -48,8 °C
1957-2012 = -49,4 °C
L’aumento di almeno 0,5 °C è certo, mentre il confronto col periodo precedente (1990-2001) è poco significativo, essendo stato decisamente più freddo della norma. Va però ulteriormente annotato che, fino al XXI secolo, la media annua più elevata si era attestata a -48,3 °C nel 1988, mentre è stata ripetutamente superata dal 2002:
2002 = -48,0 °C
2005 = -48,1 °C
2009 = -47,9 °C
2013 = -47,7 / -48,0 °C
Tali valori non possono più considerarsi episodici, bensì indice d’una svolta climatica, non ancora indagata a fondo su basi statistiche e climatologiche. Si può aggiungere che quanto avvenuto quest’anno nella regione del Polo Sud trova riscontri in altre aree del Plateau Antartico, ma non in modo così evidente: alla base russa Vostok (3.488 m), il range entro cui dovrebbe collocarsi la media è di -54,0 / -54,2 °C, rimanendo tuttavia al di sotto dei valori record che hanno caratterizzato il decennio trascorso.