Esagerazione mediatica:
prima di addentrarci nella materia, consentiteci una piccola riflessione. E’ vero, sta per concretizzarsi un’ondata di caldo significativa, ma definirla eccezionale ci sembra troppo. Eccezionale fu il 2003, ma senza bisogno di scomodare annate storiche possiamo dirvi che ogni buona estate che si rispetti – statisticamente – necessità di almeno 2-3, talvolta 4 ondate di calore. Ciò non toglie che farà caldo, anzi, caldissimo. Quel che più preoccupa è l’afa, che localmente renderà l’aria irrespirabile.
Le cause:
la configurazione barica prevalente, sino a questo momento, era caratterizzata dalla presenza di una possente struttura anticiclonica sull’Europa occidentale. Dall’altro lato del Continente, al contrario, per lungo tempo ha prevalso una circolazione d’aria piuttosto fresca associata a condizioni meteo fortemente instabili. Mentre ad est la situazione resterà invariata, ad ovest stiamo registrando imponenti cambiamenti. L’Atlantico, fino all’altro ieri costretto alle alte latitudini dalla cellula altopressoria britannica, è riuscito ad inviare consistenti impulsi perturbati nel cuore dell’Europa.
La falla iberica:
è bene ribadire la presenza di un’altra struttura anticiclonica, quella che dal nord Africa si estende verso nord arrivando a lambire – pensate un po’ – il Circolo Polare Artico. Ma perché la menzioniamo? Perché al pari delle perturbazioni atlantiche sarà corresponsabile dell’afflusso sahariano. In che modo? Semplice, costringendo i prossimi affondi ciclonici a scivolare lungo le coste occidentale europee. Si creerà un’ampia depressione ad ovest dell’Iberia, una figura che abbiamo imparato a conoscere a menadito nell’ultimo decennio perché la fautrice delle temibile incursioni anticicloniche africane.
Top del caldo nel weekend:
analizzando le proiezioni termiche, non possiamo far altro che confermare il raggiungimento delle più alte temperature a cavallo tra il prossimo fine settimana e gli esordi della nuova. Le massime raggiungeranno, localmente, valori prossimi ai 40°C. Le aree che patiranno maggiormente il caldo saranno le coste e la Val Padana, laddove gli alti tassi di umidità relativa acuiranno il disagio fisico. La cattiva notizia, oltre all’afa, è che il caldo persisterà anche di notte – pur senza gli eccessi termici delle ore diurne.
Agosto Atlantico o Africano?:
Lecito domandarsi, a questo punto, quali saranno le sorti del mese vacanziero per antonomasia. Stante autorevoli proiezioni stagionali, dovrebbe prevalere l’apporto anticiclonico oceanico – delle Azzorre per capirci – con alcuni intermezzi freschi e instabili da ovest. Scenari ideali, che consentirebbero di godere appieno della splendida estate mediterranea. Limitando il campo di osservazione ai soli modelli deterministici, si potrebbe ipotizzare una maggiore ingerenza africana anche nella prima decade d’agosto.
Calo termico a inizio agosto:
il suddetto scenario africano non trova supporto nell’analisi modellistica comparata. Nella prima settimana d’agosto potrebbe subentrare un moderato calo termico che avrebbe il merito di riportarci sulla retta via. Il merito sarebbe della circolazione atlantica, in grado di guadagnare gradi verso sud in latitudine e arrivando a lambire il nostro Paese. C’è da chiedersi se avrà la forza necessaria per innescare quel break di cui s’è discusso nei precedenti approfondimenti.
Focus: evoluzione sino al 06 agosto 2013
Prospettive di tempo estremamente stabile e soleggiato per l’intero periodo previsionale. Il primo step, ubicabile grossomodo dal 25 ai primi di agosto, dovrebbe proporre temperature abbondantemente superiori alla norma. L’apporto dell’Anticiclone Africano sarà evidente, con l’afa che renderà il clima sgradevole tanto in Val Padana, quando sulle coste. I temporali dovrebbero abbandonarci definitivamente, salvo qualche residuo sporadico acquazzone lungo l’arco alpino.
Il secondo step dovrebbe proporre un graduale calo delle temperature per l’inserimento di correnti da ovest. Ciò nonostante, avremo prevalenti condizioni di bel tempo pur senza escludere una crescita dell’instabilità diurna a ridosso dei rilievi.
Evoluzione sino al 11 agosto 2013
Il ritorno alla normalità dovrebbe accompagnarci a ridosso del Ferragosto, un cammino che si preannuncia tutto sommato gradevole. Da valutare l’eventuale inserimento di un impulso perturbato più consistente, che andrebbe a strutturare quel break stagionale citato in svariate circostanze.
In conclusione.
Siamo giunti al periodo più caldo dell’anno e quasi a voler rispettare le consegne dello sconosciuto committente, l’estate ha scelto la via più rapida per raggiungere la destinazione.