Abbiamo ribadito a più riprese il concetto che la “grande estate”, quella legata alla lunga ondata di calore protrattasi per oltre due settimane, si è esaurita attorno al Ferragosto: così è stato in Italia e così è stato anche in buona parte d’Europa, con l’apertura di una nuova fase nella quale vi è stata la netta contrapposizione fra le prime sortite perturbate atlantiche e l’Anticiclone delle Azzorre, contesto comunque in linea con il periodo. Il fisiologico decadimento dell’estate sta comunque avvenendo senza passaggi troppo bruschi, in particolare in riferimento alle temperature.
Osservando la mappa di basso notiamo come prevalgono gli scarti termici positivi dalla norma, in riferimento all’ultima settimana (periodo fra il 18 ed il 24 agosto), più marcati sull’Est Europa e sulla Penisola Iberica, area quest’ultima che risente ancora in modo più diretto dei respiri d’aria calda di matrice nord-africana. Attualmente un impulso instabile più importante influenza anche l’Italia certificando una forte battuta d’arresto per l’estate, ma a livello continentale non s’intravedono ancora le vere grandi manovre autunnali, a conferma di quella che resta una dolce fine d’estate.