Ennesima perturbazione:
uno-due giorni di bel tempo? Forse tre? Ma non di più. Questa la durata del promontorio anticiclonico, i cui effetti stabilizzanti hanno privilegiato le regioni centro meridionali e insulari. Rammentiamo che si è trattato di un breve intermezzo altopressorio, dettato principalmente dall’affondo di un’altra saccatura atlantica a ridosso dell’Europa occidentale. Saccatura che ha sospinto, nelle ultime 24 ore, l’ennesima perturbazione sui nostri mari e l’approfondimento di un minimo ciclonico ha fatto sì che le condizioni meteorologiche decadessero celermente.
Contrapposizione nord-sud:
è una delle prerogative del nostro Paese, ovvero la frequente contrapposizione meteorologica. Non dobbiamo stupirci, pertanto, se al nord fa freddo e sta tornando la neve a bassa quota, mentre altrove le temperature si mantengono in linea o leggermente superiori alla norma. L’estrema variabilità climatica è anche il marchio distintivo della primavera, che mai come quest anno si sta mostrando eccezionalmente dinamica.
Il gelo europeo:
quel che impressiona è l’irruente azione artica europea. E’ una situazione che va avanti da settimane, tant’è che in alcune aree si rischia concretamente che marzo 2012 si iscriva ufficialmente tra i mesi di marzo più freddi e nevosi degli ultimi 50-100 anni. Si potrebbero citare il Regno Unito, il Belgio e i Paesi Bassi, ma anche Nazioni ben più avvezze al gelo quali l’Ucraina e le Repubbliche Baltiche. La parte occidentale ucraina, la scorsa settimana, ha ricevuto una quantità di neve decisamente superiore alla media mensile. Neve caduta in forma di blizzard, con intensità tale da paralizzare città quali Lviv e la stessa Kiev.
Pasqua col maltempo:
inizialmente si trattava di ipotesi, ma l’assunto tipicamente giuridico “più indizi fanno una prova” sembra che trovi piena applicazione anche in meteorologia. Ve lo diciamo perché chi segue i nostri approfondimenti, rammenterà che ipotizzammo condizioni di maltempo una decina di giorni fa. Le ultime emissioni modellistiche confermano e rincarano la dose. Nell’ambito di quella circolazione zonale (atlantica se preferite) citata in apertura, si inseriranno vari impulsi perturbati uno dei quali dovrebbe impattare le nostre regioni a cavallo tra la vigilia e la giornata pasquale.
Tornerà il freddo?:
Considerando che aprile è dietro l’angolo, parlare di freddo potrebbe apparire eccessivo. Ma se dovessimo analizzare attentamente la configurazione barica continentale, non ci sarebbe da stupirsi se durante la prima settimana d’aprile si manifestasse un altro rigurgito invernale. E’ quel che si intravede dalle proiezioni a lunghissimo raggio e pur considerandole tali, è giusto sottolineare la frequenza con cui appaiono nelle code dei più autorevoli modelli di previsione.
Focus: evoluzione sino al 07 aprile 2013
Le prospettive meteorologiche settimanali non sono affatto rosee. Le correnti atlantiche domineranno la scena, apportando un regime di variabilità piuttosto pronunciato. Diversi gli impulsi instabili in transito, il primo dei quali dovrebbe interessarci a metà settimana. Seguirà un intervallo, ma scordiamoci sole prevalente perché gli spifferi d’aria umida non mancheranno di generare celle temporalesche nelle zone interne e sui rilievi. Il successivo impulso, stavolta perturbato, dovrebbe raggiungerci a cavallo tra venerdì e sabato. Inizialmente interesserà le regioni centro settentrionali, condizionando pesantemente la giornata Pasquale, in seguito sembrerebbe capace di arrecare fenomeni anche al sud. Si profila una Pasquetta dal tempo incerto, che penalizzerà non poco le classiche gite fuori porta.
La prima settimana di aprile si muoverà tra qualche sprazzo di sole e un nuovo assalto atlantico. Attenzione perché stavolta potrebbe inserirsi all’interno di un impianto configurativo più meridiano, capace di convogliare dell’aria fredda artica nel cuore del Mediterraneo. Ecco scaturire, se tale passaggio trovasse riscontro, quel rigurgito invernale menzionato in precedenza.
Evoluzione sino al 12 aprile 2013
Al momento non si intravedono mutamenti significativi dell’impianto circolatorio, con l’Atlantico pronto a spadroneggiare in lungo e in largo.
In conclusione.
Inutile ribadire come la Primavera, sinora, stia facendo appieno il suo dovere. Piogge e nevicate, in questo periodo, sono assolutamente imprescindibili per porre in cascina quelle riserve idriche che consentiranno di affrontare la stagione secca senza patemi.