TUONI E FULMINI PROTAGONISTI – Proliferano i temporali in questi giorni, fenomeno comunque assai caratteristico della bella stagione ed inevitabilmente anche dell’ultima parte dell’estate. D’altronde stiamo vivendo la cosiddetta burrasca di fine stagione e le recenti tempeste elettriche non devono comunque sorprendere troppo, seppur facciano notizia per il numero ed i danni spesso causati, in qualche caso purtroppo anche per gli effetti mortali com’era tra l’altro accaduto nel tarantino a luglio. Di fronte a tali eventi estremi (va detto che comunque sono pur sempre assai localizzati) vediamo spesso lanciati proclami dai mass-media forse dai toni eccessivamente allarmistici, riguardo un’Italia dal clima sempre più estremo comparato ai tropici. Se invece stiamo alla realtà dei numeri, ci accorgiamo che eventi di questo tipo si sono sempre verificati e non rappresentano assolutamente una novità.
TEMPORALI SEMPRE PIU’ VIOLENTI? – In Italia abbiamo il SIRF (Sistema Italiano di rilevamento fulmini) che conduce le ricerche e le registrazioni sui fulmini (tramite una rete di 25 stazioni dislocate sull’intero territorio nazionale) presso il CESI (Centro elettrotecnico sperimentale italiano): una rete sufficiente a ricostruire il punto di impatto e i parametri elettrici che caratterizzano ogni scarica elettrica. Qualcosa è cambiato sulla dinamica dei temporali rispetto al passato? Secondo alcune ipotesi, come dichiarato dalla Dottoressa Marina Bernardi (responsabile del SIRF), i temporali negli ultimi anni tendono ciascuno a produrre un maggior numero di fulmini rispetto al passato e la loro manifestazione risulta più pericolosa. Questo significa che i temporali portano nel caso specifico piogge più abbondanti, venti più violenti e fulmini più rilevanti sia nella quantità che nella potenza. Dati certi però a tal riguardo non se ne hanno.
ITALIA, NUMERO DEI FULMINI IN AUMENTO? – Mediamente ogni anno l’Italia è bersagliata da 1 milione e mezzo di scariche elettriche. Nonostante temporali probabilmente sempre più intensi, in realtà i dati statistici sembrano mostrare una lenta riduzione del numero dei fulmini complessivo nell’ultimo decennio, rispetto agli anni precedenti (in particolare rispetto alle annate record del 2002 o del 2004 quando si arrivò a contarne addirittura centomila in un solo giorno). E’ questo un segnale di un cambiamento rispetto al passato? Difficile stabilirlo per ora così come le eventuali cause, si possono fare solo ipotesi! In realtà il fenomeno ha una sua ciclicità e non è improbabile attendersi magari nei prossimi anni un nuovo aumento nelle cifre. D’altronde lo studio sulle statistiche dei fulmini è comunque ancora troppo approssimativo: basti pensare che le rilevazioni accurate sono iniziate appena vent’anni fa e pertanto si possono fare confronti su una serie di dati piuttosto limitata.