Dopo aver lasciato almeno 16 morti e seminato danni e caos in tutto il nord Europa, la tempesta San Giuda si è spostata martedì 29 ottobre sui Paesi che si affacciano sul Baltico, solo lievemente indebolita. In Lettonia, Estonia e lungo la costa russa ci sono stati alberi abbattuti e blackout che hanno coinvolto decine di migliaia di persone.
In Lettonia, a Riga e a Liepaja le raffiche di vento hanno raggiunto i 94 km/h. In Estonia, 119 km/h a Vilsandi, 112 a Sorve e Kihnu. Nella regione di San Pietroburgo almeno 13mila persone sono rimaste senza energia elettrica mentre in città ci sono stati allagamenti e il livello del fiume Neva ha sfiorato il metro sopra quello normale. Diverse zone della metropoli russa si sono allagate. Il trasporto marittimo è rimasto bloccato nel Golfo di Finlandia.
Due reattori nucleari nel Kent (Inghilterra sudorientale) sono stati disattivati a causa di problemi al sistema di alimentazione elettrica causati dai detriti portati dalla tempesta.
Il maggior numero di vittime si e’ registrato in Germania (dove la tempesta ha preso il nome Christian), con 7 persone che hanno perso la vita. Quattro i morti invece in Gran Bretagna, due in Olanda, due in Danimarca e una in Francia.
Nel sud dell’Inghilterra martedì mattina erano ancora senza corrente 61.000 abitazioni, dopo che il blackout ne aveva coinvolte fino a 600.000, per il secondo giorno consecutivo molti treni sono stati cancellati e altri hanno subito ritardi, anche se c’è stato un graduale ritorno alla normalità, dopo che lunedì un centinaio di alberi erano caduti lungo le rotaie in molte zone.
Anche martedì 29 ottobre disagi nel traffico ferroviario nel nord della Germania, dove si registrano danni alle linee nelle aree di Brema e Amburgo. Situazione ancora problematica nella Bassa Sassonia. Tra le vittime tedesche ci sono un padre e sua figlia a Gelsenkirchen, schiacciati da un albero caduto sulla loro automobile. Una donna e’ morta invece a causa del crollo di un muro del giardino della sua abitazione sotto raffiche di vento a 170 chilometri all’ora.
In Danimarca, raffiche fino a 193 km/h a Kegnaes, 182 a Roesnaes, 169 a Gniben. A Copenaghen/Roskilde le raffiche hanno raggiunto i 139 km/h, a Copenaghen/Kastrup i 128.
Anche in Svezia, dove la tempesta è stata battezzata Simone e dove in alcune località le raffiche hanno superato i 150 km/h, almeno 60.000 le abitazioni rimaste senza elettricità. Chiuso il ponte sull’Oresund.
In Olanda si stima che la tempesta abbia causato danni per 95 milioni di euro. Anche la stazione centrale di Amsterdam è stata temporaneamente chiusa per i danni causati dalla tempesta.