Non sono nessuno qui per poter dire che si fa disinformazione nei grandi mass media, ma mi è difficile non ribadire che si dicono vere inesattezze:
l’altra sera in un “programma” si diceva che l’inverno appena passato è stato il più freddo degli ultimi 50 anni, erano ospiti del programma, uno psicologo ed un notissimo meteoman.
L’intervento del meteoman è stato impeccabile, ma parliamo di “Giancarlo Bonelli”, una delle presenze più equilibrate che io abbia mai veduto nel “piccolo schermo”. Il suo intervento ha evidenziato che sono state superate nuove frontiere nel campo delle previsioni del tempo, ma che non è possibile conoscere come sarà la prossima estate. Ha detto che il clima, sta cambiando, che non è lui a dirlo, ma persino un gruppo di esperti nominato dall’ONU per fare degli studi, che è difficile stabilire se i cambiamenti climatici sono accentuati dalle attività umane. Infine, l’attento Giancarlo Bonelli, ha detto, siamo soggetti alle fluttuazioni climatiche e che a inverni più rigidi del solito non sono seguite estati calde come quella del 2003. In meteorologica non esiste la legge della compensazione (teoria dove non tutti gli scienziati concordano con lui).
Lo psicologo ha evidenziato come il clima possa influenzare il comportamento umano, e quanto sia soggettiva ogni alterazione dell’umore al tempo atmosferico. Ma l’argomento è complesso ben più dei cambiamenti climatici (n.r.) e finalmente si da importanza all’influenza del clima anche sulla salute.
Infine il giornalista, concludeva che abbiamo avuto l’inverno più freddo degli ultimi 50 anni, che il clima sta cambiando e che tra qualche decennio l’Italia potrebbe divenire un deserto.
L’inverno appena finito non è stato il più freddo degli ultimi 50 anni, ci siamo persi inverni ben più freddi, quando, per esempio, su Roma è nevicato sul serio varie volte in una stessa stagione, quando si sono gelate le fontane, quando in Val Padana era normale avere la neve al suolo varie settimane.
E poi il deserto in Italia tra qualche decennio? Fosse così semplice dirlo…
Ma come sarà la prossima estate?
Altre linee di pensiero da tempo vanno affermando che vi è uno spostamento verso nord della fascia climatica sub-tropicale. Ed in effetti, negli ultimi 10-15 anni tendono a prevalere le Alte Pressioni di natura nord africana, che ci portano masse d’aria particolarmente asciutte dal Sahara, con aria calda a tutte le quote, che specie nelle regioni a clima continentale mite dell’Europa, accentuano gli effetti del riscaldamento del sole.
Le regioni che ne sono più vulnerabili vanno da nord della Spagna alla Francia, sino all’Europa centrale ed il Nord Italia. In queste regioni, le estati sono più soggette che nel passato, a picchi di calura estrema, più che all’aumento della temperatura media.
E sono state le ondate di calore a dare i maggiori problemi, rammenterete tutti l’estate 2003.
Tuttavia, ad oggi, se nessuno può dare certezza matematica di come sarà l’estate 2005, va detto che rispetto agli scorsi anni non è cambiato molto, che potremo risultare vulnerabili ad ondate di calore improvvise e violente, anche precoci.