NUOVA TESI SULL’ORIGINE DELLA VITA – Già da tempo sono in corso missioni per avere conferme e provare l’esistenza di forme di vita almeno nel passato su Marte. Si è tra l’altro finora sempre detto che l’eventuale vita sul Pianeta Rosso deriverebbe da quella terrestre: un comune batterio terrestre come “Serratia liquefaciens”, presente sul corpo umano, sugli animali e sulle piante, potrebbe attecchire e moltiplicarsi anche nelle ostili condizioni ambientali di Marte. Adesso però ecco all’improvviso rimbalzare una teoria del tutto opposta che, detta così, appare assai bizzarra e sorprendente: il Pianeta Rosso potrebbe essere stato egli stesso il capostipite della vita sulla Terra. Ma in che modo? Va premesso che al giorno d’oggi la scienza ancora non riesce a spiegare come la vita sia nata sul nostro Pianeta e cioè come da materiali inorganici si sia compiuto il balzo verso l’organico e le forme biologiche.
L’IMPORTANZA DEL MOLIBDENO – Un elemento ritenuto fondamentale per l’origine della vita, cioè una forma minerale molto ossidata del molibdeno, sarebbe stato in una primissima fase disponibile solo sulla superficie del Pianeta Rosso, poiché molto meno ricco di acqua rispetto alla Terra (l’acqua sarebbe infatti corrosiva per questa molecola). A sostenere tale tesi, durante la conferenza Goldschmidt, è stato il professor Steven Benner del «The Westheimer Insitute for Science and Technology» (Usa). Tra l’altro questa forma di molibdeno, cruciale nei primi momenti di formazione delle molecole organiche (evita che si trasformino in un materiale simile al catrame), si genera solo in presenza di un ambiente molto ricco di ossigeno e in quel periodo (parliamo di circa 3 miliardi di anni fa) la superficie terrestre, a differenza di Marte, era molto povera di questo gas.
COSI’ E’ ARRIVATA LA VITA SULLA TERRA – Il geochimico Steven Benner sostiene che i “semi della vita” probabilmente siano arrivati sulla Terra in un secondo momento proprio da Marte mediante meteoriti o attraverso le eruzioni vulcaniche. E, come prova, indica la forma ossidata del molibdeno, un metallo che si ritiene sia il catalizzatore assieme al boro che ha aiutato le molecole organiche a svilupparsi nelle prime strutture viventi. C’è una certa perplessità nel mondo scientifico di fronte a questa teoria: molti studio sottolineano infatti il ruolo fondamentale di altri elementi chimici nella formazione delle prime forme di vita.