Ribadiamo che nel periodo di “passaggio” la velocità tra le situazioni, in rapida successione, tra cavi d’onda e promontori, sono la regola del trimestre trattato. La situazione, come viene proposta dal modello delle GFS, coglie in pieno questa apparente contraddizione.
Diverso sarebbe stato durante il periodo invernale quando, questa sinottica fluttuazione, avrebbe avuto nel suo iter dei tempi più lunghi e delle modalità ben diverse.
L’atmosfera, anche in maniera convulsa, si fa nettamente più reattiva ed a “un’offesa”, avvezione fredda, risponde , quasi nell’immediato, con una risposta contraria (avvezione calda).
In ordine alla carta che segna l’avanzata di aria mite di origini nord africane, possiamo dire che essa viene sorretta da una circolazione oraria (anticiclonica) sul Mediterraneo sud orientale, mentre una blanda depressione si impone sulle coste nord occidentali della Francia. Questo duplice “ingranaggio”, sospinge un “torrente” di aria calda che si rende stabilizzante sulle nostre regioni centro meridionali. Quindi un veloce passaggio da due situazioni estreme che, nel futuro previsionale più o meno breve, vedono il nostro Mare al centro di queste fluttuazioni termiche.
Tornano, finalmente, le occasioni per giornate più stabili e con temperature, a partire dal prossimo fine settimana/inizi di quella entrante, in rapida risalita. Ancora a margine di tale ideale “spartiacque” rimangono le nostre regioni settentrionali.
Va detto, in ogni caso, che questi primi tentativi “miti”, spesso si palesano in maniera poco stabile, nella rispettiva durata temporale; ma sovente, se sorretti da una matrice sub tropicale ben salda, potrebbero avere una “longevità” maggiore e stabilirsi in maniera molto più duratura e unidirezionale.
Per ora possiamo solo osservare questi repentini salti “d’onda” ed attendere un promontorio (sezione d’onda convessa) che riesca a farsi spazio nell’area mediterranea.