Anticiclone ridimensionato:
in chiusura della scorsa settimana si discuteva sul miglioramento che avrebbe dovuto interessare l’Italia a seguito del ritorno dell’Alta Pressione verso est. Ipotesi naufragata nelle ultime 48 ore, due giorni durante i quali i vari modelli di previsione hanno variato il posizionamento anticiclonico ed esposto l’Italia ad altri impulsi d’aria fresca e instabile provenienti da nord. Detto in parole semplici, vuol dire che nei prossimi giorni avremo condizioni di variabilità con ripetute occasioni per le piogge in varie regioni.
Finalmente l’Atlantico:
la struttura anticiclonica sarà ulteriormente ridimensionata dall’avvicinamento di un ampio sistema ciclonico da ovest. Il contestuale abbassamento del nastro perturbato atlantico sarà responsabile di un primo peggioramento, che arriverà venerdì e interesserà maggiormente le regioni centro settentrionali. Quel che preme sottolineare, al momento, è l’innesco di una corrente occidentale all’interno della quale verranno trasportati vari fronti perturbati. Si realizzerà in tal modo un periodo decisamente propizio per piogge diffuse e persistenti, ma anche per la comparsa delle prime copiose nevicate sui rilievi alpini a partire dalle quote medie.
L’impianto barico:
è bene soffermarsi sulla nascita e il successivo sviluppo della struttura ciclonica atlantica. Non si tratta della Depressione d’Islanda, ma di un ampio vortice di Bassa Pressione che si staccherà dal ramo canadese del Vortice Polare. Un Vortice Polare che subirà una notevole compressione da parte di una repentina pulsazione anticiclonica che dall’Oceano Indiano andrà ad isolare un’ampia struttura altopressoria tra Russia e Scandinavia.
L’ipotesi europea:
abbiamo scelto di analizzare la configurazione barica per comprendere sia l’origine dell’ipotesi atlantica, sia la genesi dell’altra ipotesi: quella europea. Ovviamente il riferimento è al modello ECWMF, elaborato dal centro di calcolo con sede presso Reading, nel Regno Unito. Il raffronto col modello americano GFS evidenzia una sostanziale assonanza nel primo step evolutivo, con ingresso di alcuni fronti perturbati provenienti da ovest. Le differenze nascono successivamente e ci mostrano l’interazione tra un nucleo d’aria molto fredda proveniente dalla Russia e l’azione depressionaria di origine atlantica. Lo scontro potrebbe avvenire sull’Europa centro settentrionale e la susseguente formazione di un ponte anticiclonico tra la struttura azzorriana e quella continentale, potrebbe isolare un vortice freddo spedendolo in direzione del Mediterraneo. Si tratterebbe di una configurazione prettamente invernale, che andrebbe a catapultare l’Italia nei primi rigori della stagione fredda.
La nostra idea:
l’esperienza e l’affidabilità di entrambi i modelli sul lungo raggio, porta a ritenere plausibile l’ipotesi contemplante la realizzazione di un periodo dominato dalle perturbazioni atlantiche. Resta soltanto da capire se si tratterà di un cambio di marcia sostanziale, come crediamo dopo aver analizzato anche altri parametri, o se si rivelerà soltanto una delle tante facce di un autunno dinamico.
Focus: evoluzione sino al 21 ottobre 2012
Il tempo rimarrà estremamente variabile, con piogge su varie regioni a seguito di altri impulsi di aria fresca e instabile provenienti da nord. Verranno coinvolti soprattutto i confini alpini, i versanti adriatici e il mezzogiorno. Sul finire della settimana, invece, le nubi inizieranno ad arrivare da ovest, precedendo l’ingresso della prima perturbazione atlantica. Il peggioramento si materializzerà venerdì, quando ci aspettiamo piogge di una certa consistenza su gran parte del centro nord. Nel weekend osserveremo le precipitazioni estendersi anche al sud, principalmente lungo il versante tirrenico.
Nel corso della settimana successiva la situazione non dovrebbe subire sostanziali cambiamenti, quindi ci aspettiamo il transito di altri fronti nuvolosi che causeranno altre piogge. Qualora dovesse realizzarsi l’ipotesi del modello europeo, il tutto avrebbe luogo a cavallo tra metà mese e la conclusione dello step previsionale. Tuttavia ripetiamo quanto detto precedentemente, ovvero crediamo che a prevalere saranno le perturbazioni atlantiche.
Evoluzione sino al 26 ottobre 2012
Dopo una pausa anticiclonica, si dovrebbero rivedere apporti precipitativi significativi, ma stavolta potrebbero giungere dal nord Europa e sarebbero inseriti in uno scenario termico ideale per la comparsa della prima neve anche lungo la dorsale appenninica.
In conclusione.
Insomma, l’Autunno sembra aver intrapreso la giusta via ed anche qualora dovessero verificarsi periodo di bel tempo, si tratterà di normali intervalli tra le varie perturbazioni.