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Vero inverno sino a metà dicembre. E dopo?

di Ivan Gaddari
07 Dic 2012 - 12:59
in Senza categoria
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Artico sugli scudi:
il freddo che sta investendo le Nazioni occidentali europee ha origine sul Circolo Polare Artico, che continua a spingere impulsi d’aria fredda lungo la direttrice nw/se. Ripercussioni significative, tra alti e bassi, si stanno manifestando anche in Italia. Le temperature sono diminuite, bruscamente, i venti spirano da settentrione e il cielo va coprendosi di nubi minacciose. Siamo in attesa del transito di un altro Vortice Freddo e stavolta provocherà effetti ben più rilevanti. Sia in termini di temperature, sia in termini di nevicate.

Situazione difficile in alcuni Paesi Europei:
quel che resta di uno dei due lobi del Vortice Polare sta provocando condizioni di forte maltempo nei Paesi dell’Europa centro settentrionale. Temperature eccezionalmente basse e autentiche tempeste di neve hanno investito la Penisola Scandinava, la Polonia, le Repubbliche Baltiche, la Danimarca, il Belgio, l’Olanda, il Regno Unito e parte della Germania. Il gelo si sta propagando sui Balcani e le previsioni indicano un severo peggioramento invernale durante il weekend. Insomma, le dinamiche bariche analizzate in passato hanno condotto ad un inizio dicembre coi “fiocchi”.

La retrogressione:
quando parliamo di “retrogressione”, intendiamo il movimento di ampie strutture cicloniche da est verso ovest. Viene definita tale perché va contro le leggi della fisica, che nell’emisfero boreale – in seguito alla rotazione terrestre e alla forza di Coriolis – prevalgano le correnti occidentali. Tuttavia, a seguito di determinate dinamiche atmosferiche, può accadere che la circolazione s’inverta e l’Europa piombi nel gelo. E’ quel che accadrà la prossima settimana, quando assisteremo all’inserimento di un ampio vortice gelido artico-continentale nel cuore del continente.

Le cause della retrogressione:
certamente il consolidamento di un’ampia struttura anticiclonica sul comparto Russo-Siberiano. Non è ancora il “vero” Anticiclone termico, perché possiede evidenti componenti dinamiche, ma è sufficiente a far sì che dopo essersi congiunto con l’Alta delle Azzorre vada a spianare la strada al succitato nucleo d’aria gelida. Le dinamiche bariche che verrebbero a crearsi nella seconda metà di dicembre dovrebbe determinarne un ulteriore termicizzazione ed espansione verso ovest.

Gli effetti sull’Italia:
nel nostro Paese, al momento, sembra che riesca a sopraggiungere solo una minima parte del gelo presente oltralpe. Nelle ultime 48 ore, giusto dirlo, abbiamo assistito ad un continuo balletto circa l’esatta collocazione del nucleo gelido, quindi con ripercussioni differenti a seconda del settore italico considerato. Da ieri, invece, i modelli sembrano aver trovato la strada, una strada che prevede un maggiore coinvolgimento delle regioni adriatiche e meridionali. Addirittura l’americano GFS propone la temporanea formazione di una Bassa Pressione ionica, che andrebbe a determinare ulteriori nevicate a bassissima quota nelle zone suddette.

Si rivede l’Atlantico. Giusto una parentesi?:
nel corso del penultimo editoriale avevamo ipotizzato un compattamento del Vortice Polare e un conseguente ritorno delle correnti atlantiche. Ipotesi che sembra essere suffragata dalle proiezioni modellistiche più autorevoli, che indicherebbero una parentesi più mite e forse piovosa a cavallo tra metà dicembre e le festività natalizie. L’abbiamo definita parentesi perché crediamo che alcune forzanti troposferiche (ai piani bassi dell’atmosfera) siano destinate ad arrecare ulteriori disturbi alla struttura ciclonica polare stratosferica (ai piani più alti), che in tal modo non avrebbe modo di mettersi in comunicazione con la parte sottostante. Un disaccoppiamento che rischia di avere notevoli ripercussioni da Natale verso fine anno.

Focus: evoluzione sino al 20 dicembre 2012
Il weekend dell’Immacolata sarà condizionato da condizioni meteorologiche prettamente invernali. Sabato 8 dicembre nevicherà in Emilia Romagna, sino in pianura nelle regioni del medio versante adriatico, tra colline e alte colline al sud e nelle isole. Al nordovest e su gran parte del nordest interverrà un miglioramento, miglioramento che domenica si estenderà al medio alto versante tirrenico e in Sardegna. Persisteranno condizioni di tempo instabile su Marche, Abruzzo, Molise, al sud e in Sicilia, con altre nevicate a bassissima quota. Lunedì, invece, è confermato un temporaneo lieve peggioramento nelle regioni tirreniche a causa di una blanda perturbazione proveniente da ovest, che andrà a precede un nuovo intenso raffreddamento nelle 48 ore successive.

Il calo termico dovrebbe avvenire tra martedì e mercoledì, quando saranno possibili ulteriori nevicate su medio-basso versante adriatico e al sud. In seguito dovrebbe intervenire un significativo aumento delle temperature in seguito al ritorno delle perturbazioni atlantiche. Atlantico che potrebbe traghettarci verso la settimana natalizia, durante la quale potrebbe manifestarsi un nuovo cambio circolatorio.

Evoluzione sino al 25 dicembre 2012
Cambiamento indotto da un trasferimento delle vorticità polari in sede asiatica, indebolimento nel comparto canadese e conseguente apertura di un varco a nord nel quale andrebbe ad infilarsi l’Alta delle Azzorre. Si metterebbe in moto una possente irruzione artica, i cui effetti sull’Italia sarebbero eventualmente da valutare. Ma qualora dovesse andare in porto l’irruzione, il periodo indicato sarebbe proprio il Natale.

In conclusione.
Inverno partito in quinta marcia, con un consumo di carburante eccessivo che lo costringerà a rallentare un po’ per non rimanere a secco nel cuore della corsa stagionale. Ma potrebbe e dovrebbe trattarsi di un rallentamento estemporaneo.

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