Tuffarsi nelle acque gelate è un’attività molto praticata in Russia e soprattutto nel nord della Cina. Nel Haerbin, ad esempio, nuotare nel ghiaccio del fiume Songhua è una tradizione che ricorre dalla fine degli anni 1940: si calcola che 200.000 nuotatori fanno il bagno nel fiume durante i mesi invernali più freddi. La stessa cosa avviene ad Hulunbuir, nel nord-est della Cina, dove decine di temerari hanno sfidato proprio in questi giorni la temperatura proibitiva (30 gradi sotto zero!!) e, dopo avere camminato a piedi scalzi sulla neve fresca, si sono tuffati nelle acque di un lago che si trova sulla grande catena montuosa del Khingan.
Molti cinesi credono che il nuoto in acque così fredde ha benefici per la salute. Si ritiene che quest’attività rinforza il sistema immunitario e che cancella il blocco nei capillari del proprio corpo. In sostanza chi ha il coraggio di immergersi nelle acque gelate migliora la resistenza alle malattie e alle basse temperature.