CLIMA GELIDO – Dopo un novembre insolitamente mite, la prima decade di dicembre è stata contrassegnata dal susseguirsi costante di incursioni d’aria artica sopraggiunte fin sulle latitudini mediterranee. Le temperature sono state quindi costantemente sotto i valori medi: ne abbiamo la conferma osservando la cartina in alto, che mostra le anomalie termiche riferite all’ultima settimana e più esattamente al periodo fra il 2 e l’8 dicembre. Quasi ovunque sull’Europa hanno prevalso scarti negativi rispetto alla norma, che hanno riguardato anche l’Italia. Solamente le zone più orientali del Continente hanno avuto temperature prossime alla norma o localmente anche al di sopra, per via di masse d’aria più miti che hanno coinvolto in particolare la Turchia e le sponde del Mar Nero.
PIOVOSITA’ MAGGIORE SUL MEDITERRANEO – I contrasti esercitati dai flussi artici hanno determinato maggiori ripercussioni perturbate sul Mare Nostrum, in quanto le acque ancora relativamente tiepide hanno reagito di fronte alla portata dell’aria fredda favorendo la genesi di veloci aree depressionarie. Le precipitazioni non sono mancate soprattutto a ridosso della catena alpina e sul Mediterraneo, mentre sono risultate ben più deboli ma a prevalente carattere nevoso sulle nazioni centrali europee e comparto baltico-scandinavo. I flussi occidentali che hanno preceduto le avvezioni fredde hanno favorito piogge frequenti sui versanti esposti: si osservino i notevoli accumuli sulle vicine zone balcaniche, mentre in Italia le precipitazioni più consistenti hanno riguardato il lato tirrenico.