Salgono sempre più le quotazioni per un raffreddamento deciso del Vecchio Continente, a cavallo fra fine novembre ed inizio dicembre, proprio in coincidenza dell’avvio dell’inverno meteorologico. Il primo serio assalto invernale scaturirà dall’autentico collasso del Vortice Polare, che verrà letteralmente ridotto in frantumi: uno dei pezzi della bolla gelida piomberà di colpo nel Nord Europa, sotto il forcing dell’anticiclone atlantico che si disporrà sui meridiani espandendosi fin verso il Circolo Polare Artico, dove si unirà con un’alta pressione nel frattempo formatasi sul Polo. La possibile dinamica è ben tracciata nella proiezione GFS sotto (https://www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo), riferita al 30 novembre.
Se fossero confermati questi scenari, il nocciolo gelido sul Nord Europa verrebbe potenzialmente alimentato da un fiume di correnti sempre più fredde d’estrazione addirittura artico-siberiana, che andrebbero ad impattare anzitutto verso la Scandinavia, per poi propagarsi verso le restanti aree settentrionali e parte di quelle centrali europee. E l’Italia? Probabilmente il nostro Paese non verrà interessato direttamente da quest’incursione gelida, per effetto di una probabile depressione, in approfondimento tra Iberia e Francia, che attiverebbe una risposta d’aria più mite e perturbata. Solo le regioni settentrionali potrebbero dover fare i conti con la parziale interazione di queste masse d’aria artico-continentale.