Si cambia musica:
il mese di novembre, a prescindere dall’aspetto pluviometrico del quale si è ampiamente discusso, è trascorso con temperature spesso superiori alla norma. Talvolta l’anomalia è stata talmente pronunciata che su alcune regioni si registravano temperature più vicine agli esordi autunnali che non al termine della stagione. L’accumulo di calore nei bassi strati, soprattutto nelle acque del Mediterraneo, ha prodotto tutta quella serie di eventi meteorologici estremi che hanno sconvolto alcune regioni d’Italia e d’Europa.
Alluvioni, non solo Italia:
abbiamo menzionato l’Europa non a caso, perché è giusto sottolineare come piogge di estrema violenza abbiano interessato anche altre Nazioni. Su tutte citiamo le Isole Britanniche, dove anche nell’ultima settimana si sono abbattute tremende alluvioni che hanno provocato numerose vittime. Possiamo menzionare la Penisola Iberica, che si è vista costretta ad affrontare inondazioni e tornado. E ancora, la Slovenia, che nelle scorse settimane ed anche in occasione dell’ultimo peggioramento, è stata interessata da piogge torrenziali.
L’inverno fa sul serio:
un avvio stagionale in grande stile, un po’ meno per chi non ama freddo e neve. La contrapposizione tra chi li ama e chi no, è netta. C’è da dire che, considerando le premesse, la prima metà di dicembre rischia di presentarsi decisamente fredda e nevosa. Non limitiamoci alla sola Italia, ma guardiamo oltre i confini. Quando diciamo che farà freddo e nevicherà, facciamo riferimento anche ad altre parti d’Europa. Ma è ovvio che a noi interessano le ripercussioni che si potrebbero avere sullo Stivale ed allora possiamo dirvi che il freddo potrebbe rappresentare l’elemento meteorologico preponderante almeno sino all’Immacolata.
Prime eccezionali nevicate:
dalla Russia, Mosca è in tilt per le improvvise bufere, alla Repubblica Ceca, passando per la Germania e la Polonia. Ma la neve ha fatto la sua comparsa anche in Francia, in Spagna, nei monti del Portogallo. E poi, ovviamente, in Italia: prila le Alpi, poi la dorsale appenninica e nei prossimi giorni persino qualche altura o collina.
La configurazione generale:
stiamo osservando, con estremo interesse, le varie proiezioni modellistiche. Sappiamo quelle che sono state le cause della prima, possente irruzione fredda nel cuore dell’Europa: la bilobazione del Vortice Polare. A breve assisteremo ad un naturale ricongiunzione dei due lobi, che con molta probabilità tenderanno a trasferire la maggiore vorticità verso il Canada. Va detto che a livello troposferico, quindi ai piani bassi dell’atmosfera, insisteranno intrusioni di calore sia in Pacifico che in Atlantico. Ne consegue un Vortice Polare comunque disturbato, che faticherà non poco a ripristinare un eventuale flusso zonale.
Il gelo siberiano:
giusto menzionarlo perché prende corpo un netto rinvigorimento dell’Anticiclone Russo-Siberiano, visto in espansione verso ovest. E’ giusto dire che i più autorevoli modelli disegnano, dopo il 10 dicembre, scenari sorprendentemente gelidi. L’Alta Russa potrebbe espandersi in Europa, congiungendosi con la corrispettiva figura atlantica e catapultando un bolide gelido nel cuore del Continente. Ipotesi estrema, ma non troppo, che potrebbe vedere l’Italia come uno degli obbiettivi principali.
Focus: evoluzione sino al 13 dicembre 2012
il tempo resterà incerto su molte regioni almeno sino a metà della prossima settimana. Nel weekend avremo fenomeni soprattutto al centro sud e nelle isole, con nevicate sui rilievi e localmente a bassa quota. Qualche nevicata si potrà vedere anche in Emilia Romagna e sul basso Piemonte, oltre che lungo il confine alpino. Ad inizio settimana la quota neve si abbasserà notevolmente anche sui rilievi del sud, spingendosi al di sotto dei 1000 metri.
Condizioni di tempo variabile e freddo dovrebbero accompagnarci all’Immacolata, senza escluderne una prosecuzione sino a metà dicembre. Difficile dire se sarà a causa di ulteriori apporti Artici, oppure se sarà a causa del gelo Russo. Staremo a vedere.
Evoluzione sino al 18 dicembre 2012
Qualora dovesse prevalere l’ipotesi “freddo”, crediamo che le ripercussioni sarebbero evidenti fino a ridosso della settimana Natalizia.
In conclusione.
Insomma, si conferma un avvio invernale coi “fiocchi”. Farà freddo, questo è certo, resta da stabilire entità e natura delle eventuali incursioni.