Settima e ultima perturbazione:
sono sette, in tutto, gli assalti perturbati che hanno segnato l’andamento meteorologico di ottobre. Nel mezzo abbiamo registrato una rimonta anticiclonica sostanziosa, che ha apportato temperature decisamente superiori alla norma ma anche tante nebbie e foschie. Le perturbazioni si sono rivelate ficcanti, accompagnate da piogge talvolta fin troppo abbondanti. E come non menzionare l’irruzione Artica? E’ vero, si è trattato di una toccata e fuga, ma è bastato a far sì che le montagne si vestissero d’inverno. Ed ora l’ultima, probabilmente la più intensa della serie. E’ la settima perturbazione e viene da ovest, accompagnandosi a venti burrascosi e nubifragi. Gli effetti sono tutti da valutare, perché siamo nel pieno del peggioramento.
Tempo autunnale:
ci si domanda quale sarà il tempo dei prossimi giorni. La risposta è semplice: autunnale. E non potrebbe essere altrimenti, considerando la significativa influenza atlantica. Già, perché le correnti verranno da ovest e porteranno in seno banchi di nubi più o meno minacciose. E’ lecito attendersi un maggiore coinvolgimento delle regioni tirreniche, considerando il fatto che sono le più esposte e che la dorsale appenninica protegge il versante adriatico.
L’Atlantico tipo? Assolutamente no:
per “tipo” intendiamo una configurazione barica che vede prevalere la Depressione Islandese. E’ quel che accadeva in passato, quando l’incedere autunnale era scandito da una serie innumerevole di fronti perturbati. Pur in presenza di un’ampia area ciclonica in quella porzione d’Atlantico, l’origine della circolazione atlantica è riconducibile da un temporaneo ricompattamento del Vortice Polare.
Il Vortice Polare:
riteniamo opportuno approfondire l’argomento perché crediamo possa avere significative ripercussioni nel lungo termine. Dopo essersi ricompattato, come detto pocanzi, tenderà a riportarsi in Scandinavia. Ciò farà sì che si possa liberare un varco laddove prima stazionava l’area ciclonica: tra l’Islanda e il Regno Unito. E’ interessante evidenziare la tendenza meridiana dell’Alta delle Azzorre, che andrà ad occupare quello spazio innescando la seconda, possente irruzione artica stagionale.
Tornerà il freddo?:
Al momento, confermando l’ipotesi percorsa nei precedenti editoriali, parrebbe di sì. Tuttavia non è ancora chiaro se l’irruzione avrà ripercussioni anche in Italia. I dubbi scaturiscono dal fatto che la persistenza di una falla barica sull’Europa occidentale potrebbe fungere da calamita e trascinare l’aria fredda prima in Francia e successivamente sulla Penisola Iberica. In seguito, indebolita, andrebbe ad interessare parzialmente la nostra Penisola, provocando un significativo calo delle temperature.
Le ipotesi alternative:
La prima contempla un possibile coinvolgimento diretto, da parte dell’irruzione, delle nostre regioni. La seconda, da non trascurare, è relativa ad ulteriori apporti perturbati atlantici. A prescindere dall’una o l’altro, crediamo che per gran parte della prima metà di novembre avremo a che fare con un tipo di tempo prettamente autunnale.
Focus: evoluzione sino al 13 novembre 2012
Passata la buriana, ci aspettiamo un graduale miglioramento. Non si tratterà di una guarigione risolutiva, piuttosto di un breve intervallo nell’attesa della prima perturbazione novembrina. Le correnti si disporranno ad ovest, tant’è che anche le prossime 48 ore saranno condizionate da nubi e precipitazioni sparse nelle regioni tirreniche. Il maltempo tornerà sabato, quando la succitata perturbazione impatterà le regioni settentrionali e si propagherà successivamente al centro sud.
Successivamente si inseriranno altri fronti nuvolosi, che arrecheranno maggiori precipitazioni sempre sui settori occidentali del Paese. Attorno al 10, giorno più giorno meno, potrebbe strutturarsi l’incursione artica di cui si è ampiamente discusso. Al momento riteniamo più probabile un coinvolgimento delle regioni centro settentrionali, ma ribadiamo come non sia possibile escludere a priori un’influenza più diretta.
Evoluzione sino al 18 novembre 2012
Il tempo rimarrà improntato sulla variabilità, con momenti piovosi che si alterneranno a pause più o meno soleggiate. Per intenderci, il tipico tempo autunnale.
In conclusione.
L’autunno sta entrando nel vivo e tutti gli indizi a nostra disposizione indicano una ulteriore accelerazione stagionale. La stagione fredda incombe, su questo non c’è dubbio.