Vi presentiamo una panoramica dei record di questi primi giorni del 2005, derivati dai dati diffusi attraverso la rete synop. Dalla panoramica è escluso il continente europeo di cui abbiamo trattato a parte. Per gli amanti dei numeri applicati al clima e per i semplici curiosi, molte ovvietà e qualche sorpresa.
1 gennaio
L’eterno scontro tra Verhojansk e Ojmjakon per la palma di località abitata più fredda del pianeta se lo aggiudica il primo giorno dell’anno Ojmjakon, grazie ai seguenti estremi termici da brividi: -56.6/-52.9°C.
Supera di pochissimo i 100°C la differenza tra le temperature minima e massima di Ojmjakon e Oodnadatta (Australia), la località più calda, che registra un valore di +43.6°C. Tale differenza si “limita” a 92.2°C se consideriamo le sole località del continente asiatico: infatti Bami in Indonesia, raggiunge i +35.6°C.
Nel gelido artico canadese è Fort Simpson la località più fredda con una minima di -45°C, mentre nel profondo sud del continente, a Encarnacion in Paraguay, si toccano i +38°C.
Per una volta New York si prende la rivincita su Los Angeles e la “stacca” di quasi 2 gradi: +16.1°C la massima nella “Grande Mela” contro gli appena +14.4°C nella “Città degli Angeli”.
Besalampy in Madagascar riceve ben 199 mm di pioggia dal cielo ed inaugura il nuovo anno col titolo di località più piovosa dell’intero globo, seguita dalle australiane Lockhart River e Kununurra che si fermano rispettivamente a 181.4 e 162.2 mm.
Il vento ha soffiato forte a Tuvalu in Ocenia, con punte a 92 nodi (circa 170 km/h).
La pressione più alta? Non in Siberia, ma nemmeno troppo lontano. Nella mongola Ulaan-Gom si è portata a 1047.1 hPa.
2 gennaio
E’ ancora in Australia la località più calda del pianeta, ma questa volta si tratta di Marble Bar i cui estremi termici sono stati: +30.8/+44.7°C; e la differenza con la temperatura più fredda del pianeta (ancora Ojmjakon) rimane di un filo sotto i 100°C.
L’HP termico asiatico si rinvigorisce e ad Ulaan-Gom (Mongolia) si misurano 1054.6 hPa.
Ancora africana la località più piovosa: a Port Edward in Sud Africa cadono 117 mm.
3 gennaio
Los Angeles questa volta, pur con un “misero” +13.9°C batte New York (+11.7°C), ma Washington con +18.3°C straccia entrambe, e Boston e San Francisco fanno patta (+11.7°C). Prosegue l’anomalia che vede la “East Coast” più calda o al più non meno fredda della solitamente più mite “West Coast”; e Houston che a Natale vedeva la neve, si ritrova con un caldo praticamente estivo ed estremi termici di +18.9/+26.1°C: è il clima ricco di estremi e grandi repentini cambiamenti tipico del continente nord americano.
Siberia e Australia: indicando queste due grandi regioni difficilmente vi sbagliereste se vi chiedessero dove si trovano in gennaio le località rispettivamente più fredde e più calde del pianeta. Anche questa volta è Ojmjakon a registrare la temperatura più bassa (-55.2°C), ma Verhojansk è la località con la temperatura massima meno elevata (-53.8°C). Maggior variabilità in Australia, con Dampier ad aggiudicarsi il trofeo di località più calda con +46.3°C. Sopra i 40 gradi anche in Sud America: a La Rioja in Argentina si raggiungono i +42.2°C.
Ancora Tuvalu sugli scudi, questa volta a causa della pioggia, caduta in gran quantità sull’isola oceanica: ben 193.8 mm.
4 gennaio
Due record per l’Australia. Località più calda: ancora Dampier con +45°C; località più piovosa: Cape Fourcroy con 198.2 mm.
Finalmente Verhojansk scalza Ojmjakon, che per inciso non raggiunge nemmeno i -50°C, e con -54.3°C è lei la località più fredda del pianeta.
Rimangono elevati i valori pressori nel mezzo del continente asiatico. La solita Ulaan-Gom misura 1052.3 hPa.
5 gennaio
“Scottata” dalla giornata precedente, Ojmjakon si rifà immediatamente, risultando la località più fredda sia nella temperatura minima (-55.2°C), sia nella massima (-53.6°C).
Nell’artico canadese le temperature continuano invece a stazionare attorno ai -40°C, risultando così abbastanza distanti da quelle presenti in Asia.
E al Polo Sud? Al Polo Sud è estate e le temperature alla stazione di Amundsen Scott scendono di poco sotto i 20°C, mentre a Vostok, sul plateau antartico sfiorano i -30°C.
Quasi inutile dire che è nuovamente australiana la località più calda del pianeta, questa volta Learmoth con +45.2°C, ma l’argentina La Rioja con +43.8°C la avvicina molto.
Infine i 185 mm caduti nella indonesiana Ujang Pandang rappresentano il massimo quantitativo di pioggia caduta nella giornata.