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Un sentiero di maltempo dall’Austria alla Grecia

di Giovanni Staiano
15 Set 2012 - 08:20
in Senza categoria
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Giovedì 13 settembre, ore 7.15: c'è molta neve al suolo e ancora nevica ai 1350 metri della Gnadelalm, nel Salisburghese. Fonte webcam www.gnadelalm.com
Come già scritto dal Meteogiornale, un forte peggioramento del tempo si è verificato mercoledì sera in Austria, quando il fronte d’aria fredda è giunto impetuoso apportando precipitazioni particolarmente abbondanti nelle zone sopravvento, con quota neve scesa fino a 1200 m. All’Alpinzentrum Rudolfshuette (m 2300), presso Kaprun (nel Land del Salisburghese) 76 mm di precipitazione in forma nevosa tra le 12 GMT di mercoledì e le 6 GMT di giovedì hanno lasciato al suolo 43 cm di neve. Localmente sono stati registrati accumuli di pioggia superiori ai 60 mm in meno di 12 ore, mentre sulle 24 ore (tra le 6 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì) molte le stazioni che hanno superato i 70 mm: Feitstritz 81 mm (73 in 12 ore), Alpinzentrum Rudolfshuette 80, Dellach 78, Koetschach 76, Murau 70. La neve, alle basse quote, si è fusa molto velocemente, causando ulteriori disagi. Sulle strade si sono riversate grosse quantità d’acqua e fango, rendendole molto pericolose. Una delle strade panoramiche più belle dell’arco alpino, i 48 km della Grossglockneralpenstrasse, è rimasta chiusa al traffico tutta la mattinata di giovedì.

Anche in Slovenia l’arrivo del fronte freddo ha portato precipitazioni intense e drastico calo della quota neve. Tra le 6 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, Lesce 109 mm, Slovenj Gradec e Vojsko 78, Celje 71, Nova Gorica e Lubiana-Bezigrad 67. 64 mm al Kredarica (m 2515), 41 dei quali nelle ultime 12 ore del periodo, con pioggia all’inizio del peggioramento e neve a partire dalla mezzanotte (10 cm accumulati alle 6 GMT).

In Croazia il maltempo è arrivato solo qualche ora dopo ed è stato localmente ancora più intenso. A Rijeka sono caduti ben 200 mm di pioggia tra le 18 GMT di mercoledì e le 6 GMT di giovedì, 221 tra le 6 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, molte le stazioni oltre i 70 mm, con punte di oltre 100: Senj 110 mm, Ogulin 106, Zadar Puntamika 92, Zavizan 88 (qui, a 1597m, si è passati nel periodo da 12°C con pioggia a 0°C con neve), Puntijarka 83, Zadar Zemunik 76, Karlovac e Krapina 74. Tra giovedì e venerdì il maltempo si è spostato nel sud del paese, tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì 60 mm a Komiza, 49 a Dubrovnik-Cilipi e ulteriori 48 mm allo Zavizan, a lungo al limite tra pioggia e neve.

Forte maltempo anche in Bosnia-Erzegovina. Tra le 6 GMT di giovedì 13 e la stessa ora di venerdì 14 settembre, 79 mm a Livno (dopo gli 83 delle 24 ore precedenti), 61 alla Bjelasnica e a Bugojno, 57 a Sarajevo. Ancora peggio in Montenegro, nelle stesse 24 ore sono infatti caduti 158 mm a Tivat (136 mm nelle prime 6 ore del periodo), 99 a Herceg Novi-Igalo, 78 a Niksic, 69 a Kolasin.

Non approfondiamo qui gli effetti della perturbazione sulle nostre regioni adriatiche, la stessa che ha apportato venerdì 14 settembre fenomeni intensi anche in Grecia occidentale. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì 96 mm ad Andravida (78 nelle ultime 12 ore), 60 ad Aktion, 42 a Kerkyra. Qui probabilmente il peggio deve ancora arrivare. Nelle stesse 24 ore, 55 mm a Korca (Albania).

Forti piogge venerdì anche in Norvegia meridionale. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 59 mm a Nedre Vats, 55 a Sauda, 54 a Bergen-Florida, 52 a Ualand-Bjuland.

In Sri Lanka la stazione di Trincomalee ha avvicinato il record nazionale. Il 13 settembre la massima è stata 39,2°C, a meno di 1°C dal record nazionale. Negli ultimi 25 giorni solo un giorno la massima e stata sotto i 36°C e solo 2 la minima sotto i 25°C, con tassi di umidità medi sempre superiori ai 50%.

Caldo asfissiante nella prima parte di settembre anche a Coro, in Venezuela, con minime ancora peggiori (29,0°C l’8 settembre, sempre oltre i 27°C nei 4 giorni successivi) e massime varie volte sopra i 38°C, con tassi di umidità medi del 70-80%. Giovedì 13 settembre, poi, Coro ha raggiunto i 40,0°C, a 5 decimi dal suo record del 2005 e a 1°C dal record nazionale, appartenente a Maracaibo.

Un grande e trascurato evento meteo è quello di Ostrov Vize, isola russa a 79,3°N, dove solo nel mese di luglio la temperatura media supera di poco lo 0° (precisamente 0,5°C), mentre quella di agosto è -0,1°C e quella di settembre -3,1°C. Neve e gelo sono invece scomparsi da mesi dalla scena , in quello che è sempre stato il luogo più freddo del pianeta in estate, a bassa quota, con neve al suolo 365 giorni l’anno fino a pochi anni fa. Nell’estate 2012, invece, dopo le ultime modeste gelate a fine giugno si è dovuto attendere il 31 agosto per avere una minima negativa, ma proprio di un pelo visto che il termometro è sceso a -0,1°C.

Venti caldi dall’entroterra hanno soffiato sulle isole Capo Verde, l’isola di Sal con 35,2°C registrati mercoledì 12 settembre ha uguagliato il suo record assoluto.

Nel Pacifico settentrionale, il supertifone Sanba ha raggiunto venerdì 14 settembre lo status di “categoria 5”, perdendo però un po’ di forza nella seconda parte della giornata. Alle 12 GMT, era un “categoria 4”, centrato a 20,2°N 129,8°E, a est delle Filippine, accompagnato da venti sostenuti fino a 135 nodi (quasi 250 km/h). Sanba dovrebbe mantenere la categoria 4 anche sabato e la prima parte di domenica, spostandosi verso nord e interessando pericolosamente le isole Ryukyu, in particolare Okinawa. Lunedì Sanba potrebbe impattare, intorno alle 6 GMT, sulla costa meridionale della Corea del Sud come tifone di categoria 3. Venerdì vi sono state forte precipitazioni nelle Filippine, interessate dalle bande nuvolose periferiche associate al tifone. Tra le 18 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 87 mm a Iba, 83 a Science Garden, 79 a Manila, 70 ad Ambulong.

La sera di martedì 11 settembre a Terranova (Canada sudorientale) si sono iniziati i lavori di pulizia e sistemazione a seguito del passaggio della tempesta tropicale Leslie. Fra i residenti, memori del devastante passaggio dell’uragano Igor due anni fa, il ritornello collettivo è “avrebbe potuto andare peggio”. Leslie ha martellato Terranova con venti da uragano a St.John‘s, che hanno divelto tetti, abbattuto alberi e strappato linee elettriche, mentre piogge molto intense hanno inondato la costa occidentale dell’isola. Si è lavorato per restituire la corrente elettrica a più di 40000 utenze (con 100000 persone prive di luce), mentre la polizia ha esortato i residenti a rimanere in casa per evitare detriti e contribuire ad accelerare il ripristino delle strade. Il premier Kathy Dunderdale ha detto che non ci sono notizie di feriti gravi o evacuazioni importanti. Sette famiglie di St.John‘s sono state trasferite dopo che i loro alloggi sociali sono stati danneggiati dalla tempesta. Riguardo alla risposta delle istituzioni all’evento, la Dunderdale ha affermato “si possono fare tutti i tipi di test, ma c’è una sola prova che conta e questo è quando si è di fronte ad un evento atmosferico come questo”. La provincia ha migliorato i protocolli di prevenzione delle catastrofi dopo che Igor aveva causato 125 milioni di dollari di danni nella parte orientale di Terranova, colpendo 90 comuni, 22 dei quali dichiararono lo stato di emergenza. I funzionari del Canadian Hurricane Centre di Halifax hanno detto che il landfall della tempesta è avvenuto intorno alle 08:30 ora locale di martedì a Fortune, seguendo il suo percorso previsto in tutta la penisola Burin, con raffiche di vento a oltre 130 km/h. Il centro ha dichiarato che Leslie era una tempesta tropicale quando vi è stato il landfall, ma in seguito ha assunto carattere di tempesta post-tropicale, con i venti più forti e la pioggia più intensa a seguire il transito dell’occhio. Raffiche fino a 132 km/h si sono registrate all’aeroporto internazionale di St.John‘s, mentre una boa a Placentia Bay ha registrato onde fino a 12 metri. Parte della costa occidentale di Terranova ha registrato oltre 100 millimetri di pioggia. Le scuole sono state chiuse in tutta l’isola e i traghetti della Marine Atlantic sono stati sospesi, come i voli da e per l’aeroporto di St.John‘s. Man mano che il pomeriggio è progredito e i danni sono apparsi ridotti rispetto a quelli causati da Igor, un senso di sollievo si è diffuso nella popolazione. Il ministro per gli affari comunali Kevin O’Brien, responsabile per i servizi di emergenza, ha detto che ci vorranno almeno un paio di settimane prima che ci sia una stima attendibile dei danni causati da Leslie.

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