La notizia era nell’aria da tempo, ora è ufficiale, El Azizia non detiene più il record di temperatura più alta rilevata sul pianeta, il valore di +58°C registrato nella località libica il 13 settembre 1922, durante l’occupazione italiana, è stato giudicato errato da una commissione d’inchiesta composta da climatologi della WMO, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, con il supporto del Servizio Meteorologico Libico.
Climatologi di Libia, Italia, Spagna, Egitto, Francia, Marocco, Argentina, Stati Uniti e Gran Bretagna, hanno individuato cinque punti critici in riferimento al presunto record libico: (a) strumentazione inadatta; (b) un osservatore probabilmente inesperto; (c) la copertura in asfalto del sito di osservazione, materiale non rappresentativo del suolo desertico del luogo; (d) scarsa corrispondenza degli estremi di temperatura in altre località vicine; (e) scarsa corrispondenza con altri valori estremi registrati successivamente dalla stazione.
La scarsa conoscenza della strumentazione da parte dell’osservatore è stata probabilmente la causa principale della registrazione di tale temperatura record, giudicata sovrastimata di circa 7 gradi rispetto al reale.
Di conseguenza la WMO considera il nuovo record ufficiale di temperatura più alta del pianeta i +56.7°C misurati a Greenland Ranch (Death Valley) il 10 luglio 1913.
Tuttavia anche su questo record qualche dubbio esiste, tanto che non pochi ritengono che il “vero” record siano i +53.9°C registrati in più occasioni sempre in siti della Death Valley, Greenland Ranch e Furnace Creek.
Il Meteogiornale si è già occupato in passato dei record di caldo del pianeta, del record di El Azizia, come di quello della Death Valley. E si sono approfondite le possibili cause del record dubbio, ma ad oggi valido, di Greenland Ranch, che potrebbe essere scaturito da condizioni meteo davvero eccezionali che colpirono quel giorno la Valle della Morte. Una testimonianza racconta infatti che “Faceva così caldo che le rondini in volo cadevano a terra morte”.