CHE BOTTA DI FREDDO – Quello che è accaduto il 16 maggio non è certo stato un evento qualsiasi per le Alpi e Prealpi del Triveneto: i bruschi ritorni di clima invernale, con spruzzate di neve fino a quote di bassa montagna, possono ancora avvenire in questo periodo sulle regioni alpine, ma non certo con questa entità. Lo confermano le temperature raggiunte e non solo le imbiancate fuori stagione a quote così basse per il periodo: non si sono avute le temibili gelate fuori stagione, ma il radiosondaggio di Udine del 16 maggio ha segnato appena -0.9°C all’altezza di 850 hPa. Si tratta di un valore record per il periodo e bisogna risalire agli anni ’70 per trovare un valore negativo per la stessa località, rilevato in quota dai palloni sonda, nel mese di maggio.
NEVE ABBONDANTE, COME MAI QUEST’INVERNO – L’abbondanza delle nevicate ha lasciato di stucco, con vere e proprie bufere in stile invernale che a tratti, proprio grazie all’intensità delle precipitazioni, si sono riuscite a spingere con una certa facilità fin sotto i 1000 metri d’altezza. Su Piancavallo in poche ore sono scesi ben 30 centimetri di neve fresca e gli accumuli eolici (generati dal vento) hanno superato i 50 centimetri: evento decisamente straordinario per questo periodo ed è stata una delle nevicate più importanti degli ultimi mesi. Inutile ricordare che l’ultimo inverno è stato estremamente avaro in fatto di precipitazioni anche in montagna e non ha mai riservato episodi importanti di neve.