ESPLODE IL CALDO – L’anticiclone sta mettendo a ferro e fuoco il bacino centrale del Mediterraneo, attraverso l’apporto d’aria sub-tropicale che si va rinvigorendo dalle latitudini nord-africane. Già nel week-end il caldo è decisamente cresciuto, con le prime punte di temperatura attorno ai 35 gradi su molte aree interne, soprattutto nelle regioni centrali. Il gran caldo sta attecchendo ulteriormente in quest’inizio di settimana: l’area più calda resta quella delle valli interne centrali, fra Toscana ed Umbria, dove localmente si sono raggiunti i 37-38 gradi. Gran caldo con valori del tutto simili anche in Emilia: con le temperature alte che rappresentano un incubo per gli sfollati del terremoto costretti a stare nelle tendopoli.
OVEST EUROPA IN BALIA DEL FLUSSO ATLANTICO* – Non ci sono mezze misure: il vasto anticiclone afro-mediterraneo, che determina caldo intenso sull’Italia, è sollecitato a risalire fin sull’Europa Centro-Orientale dall’affondo meridiano di una saccatura atlantica in prossimità delle nazioni occidentali del Continente: il cuore della circolazione depressionaria atlantica resta posizionato fra Mar di Norvegia ed Isole Britanniche, ma lo sprofondamento fin sull’Atlantico Portoghese ha portato il flusso instabile a coinvolgere la Penisola Iberica. Nella fascia di contatto fra l’aria fresca oceanica e quella più calda sub-tropicale non mancano forti temporali, fra i quali segnaliamo quelli che si sono sviluppati tra Belgio, Francia e parte della Germania Settentrionale.
AREA DI CONFLENZA LAMBISCE LE ALPI – Il corridoio d’aria instabile, che risale dalla Penisola Iberica verso la Germania, tende a lambire anche la zona occidentale dell’Arco Alpino: già nella sera di domenica [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/23651-1-piemonte-pinerolo-sommersa-diluvio-e-grandine-video-foto]un isolato violento temporale si è abbattuto sul torinese (zona Pinerolo)[/url], mentre nelle ultime ore nuove celle temporalesche hanno preso vita tra Valle d’Aosta, Piemonte Occidentale fino a lambire l’entroterra ligure. I rovesci temporaleschi interessano in maggior misura le zone montuose, ma non sono certamente esclusi sconfinamenti verso le vicine zone di pianura. Data la presenza d’aria molto calda ed umida nei bassi strati, i fenomeni associati a questi temporali del tutto localizzata, potrebbero risultare di forte intensità. La nuvolaglia sul Mediterraneo Occidentale non rappresenta invece una minaccia per la tenuta dell’anticiclone.