FUOCO NELLA BAIA DI HUDSON – Diversi incendi, innescati da un fulmine nei pressi della Baia di Hudson, hanno messo in grave pericolo l’habitat canadese, già in parte compromesso, degli orsi polari: il fuoco avrebbe infatti danneggiato anche le radici degli alberi secolari, sconfinando verso lo strato del terreno ghiacciato (permafrost) dove le femmine fanno le loro tane. Incendi in queste zone sono rarissimi, trattandosi di un ambiente fresco ed umido non certo adatto all’innesco degli incendi nelle foreste.
SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI – Il tempo insolitamente caldo e secco dell’ultimo periodo nel Manitoba avrebbe invece favorito la propagazione del fuoco, innescato dai fulmini. A Churchill le temperature nell’ultima settimana si sono tenute sopra lo zero di notte, salendo fino a 15-18°C in pieno giorno. 10 gradi è la temperatura oltre la quale il corpo dell’orso polare inizia a surriscaldarsi. La US National Snow Ice Data Center ha indicato, in una mappa della banchisa artica, come la stragrande maggioranza della Baia di Hudson appare libero dai ghiacci.
I DANNI DEL FUOCO PER GLI ORSI POLARI – In virtù di questo cambiamento climatico, nel momento in cui gli alberi bruciano, tendono a morire più facilmente anche le loro radici, compromettendo l’habitat per l’orso polare nelle tane. A differenza di altre popolazioni di orsi polari, dove le femmine in stato di gravidanza utilizzano tane scavate nella neve, nella Baia di Hudson vengono a riva con le tane nelle radici degli alberi per riposare e dare alla luce i piccoli, rimanendo nelle tane fino alla primavera successiva. La sopravvivenza dei cuccioli dipende dal riparo della tana per proteggerli dalle intemperie.
RISCHIO ESTINZIONE – Gli orsi polari hanno una protezione speciale da parte del governo in Canada e negli Stati Uniti. La specie di orso polare in Alaska è elencata fra quelle a maggiore minaccia d’estinzione a causa di un danno crescente per il loro habitat glaciale, derivante dai cambiamenti climatici.