Situazione Pur in un contesto che vede ancora la presenza di deboli aree di instabilità sui mari meridionali italiani, la profonda ferita invernale si sta rimarginando definitivamente.
Un campo di alte pressioni a debole gradiente si estende infatti dal vicino oriente ed innesca sulle nostre regioni un debole flusso meridionale. Contemporaneamente, la vasta saccatura del vortice polare accenna a ritirarsi verso le latitudini settentrionali europee, anche se la circolazione dominante di questo inizio primavera non pare ancora intenzionata ad abdicare a più miti flussi zonali. E si osservi infatti come una robusta cellula di alta pressione regni indisturbata sulla Groenlandia (1055 hPa), costituendo un valido blocco alla ripresa del nastro trasportatore atlantico.
Sul bacino del Mediterraneo, da una situazione fortemente influenzata dalle fredde correnti artiche si passa così ad un regime anticiclonico subtropicale, con l’erezione di un’onda stabilizzante che, come vedremo, potrebbe tenerci compagnia per l’intera settimana.
Evoluzione a 72 ore Nei prossimi tre giorni l’elemento caratteristico del tempo sull’Italia sarà l’aumento notevole dei geopotenziali, con una circolazione che, lasciate le ultime incertezze, tenderà a divenire dichiaratamente anticiclonica.
Mercoledì 16 l’onda positiva avrà ormai raggiunto buona parte dell’Europa centro-occidentale: la mite isoterma + 5°C abbraccerà Francia, sud Germania ed Italia. Più ad ovest, sul’Iberia, ad 850 hPa comparirà una quasi estiva +10 °C.
A questa situazione andrà contrapponendosi un flusso perturbato atlantico, che dalle medie latitudini oceaniche si spingerà verso NE, raggiungendo il Regno Unito ed il sud scandinavo.
Più ad est, fra il 50° ed il 60° parallelo, la penetrazione dei miti e piovosi venti sud-occidentali sarà ostacolata dalla presenza di una saccatura del vortice polare, mentre una gelida circolazione anticiclonica, con roccaforte sulla Groenlandia, costituirà il limite settentrionale all’avanzata dei miti venti oceanici.
Tendenza a 72-168 ore Tra giovedì 17 e sabato 19 assisteremo all’ulteriore consolidamento dell’onda anticiclonica sull’Italia. Al suolo si registreranno valori barici dell’ordine di 1030 hPa, mentre la quota dei 500 hPa salirà ad un’altezza compresa fra 576 e 584 gpdam.
Ad essere pignoli, venerdì si assisterà ad una temporanea flessione della struttura di alta lungo il suo bordo orientale, ma si tratterà più che altro di movimenti di assestamento che non dovrebbero minimamente influenzare il tempo delle nostre regioni.
Sabato il respiro dell’onda calda avrà raggiunto tutta l’Europa centro-occidentale; più ad est, lungo la fascia che dal nord Scandinavia si estende verso gli Urali, sarà invece ancora attivo un vortice freddo, vortice che in questa fase riceverà nuova linfa dal rinforzo di una cellula anticiclonica molto rigida sulle Svalbard (1030 hPa).
Domenica la cellula di alta delle regioni artiche traslerà sulla nuova Zemlja, mentre sul Mediterraneo si assisterà ad una riduzione dei geopotenziali. Benché una simile configurazione sia potenzialmente in grado di arrecare ancora molto freddo alle regioni italiane, alla luce delle attuali elaborazioni non pare potersi concretizzare la regressione del polo gelido (-20 °C ad 850 hPa, -40 °C a 500 hPa) che per molti giorni stazionerà sugli Urali.
La tenuta del geopotenziale farà così proseguire il tempo mite e soleggiato sulle regioni italiane, con la prospettiva di un nuovo imminente rinforzo dell’alta subtropicale.
Riflessioni di lungo termine e conclusioni L’inizio della settimana prossima potrebbe essere così ancora caratterizzato dal respiro mite portato dall’anticiclone nord-africano; tale circolazione interferirà più ad est con il polo freddo sempre attivo sulla Russia: ne potrebbe scaturire qualche infiltrazione un po’ più rigida sulle nostre regioni orientali, ma anche in questo caso non si intravedono serie minacce al trend climatico iniziato proprio in questi giorni.
La primavera si fa dunque largo sul nostro paese, mentre una circolazione dalle caratteristiche pienamente invernali mantiene inalterate le sue potenzialità sull’estremo est europeo.
Non siamo ancora dinnanzi ad una occidentalizzazione delle correnti in gioco; il meccanismo di termoregolazione prodotto dall’Atlantico pare ancora inceppato. In questa fase la primavera sull’Italia è garantita da un’onda a forte componente meridiana che riesce a raggiungere le nostre latitudini, forte dell’avvicinarsi del semestre caldo.
Ma finché non si sbloccherà la via dell’Atlantico (cioè non si dissolveranno gli anticicloni delle latitudini settentrionali), l’Italia resterà un paese vulnerabile ai possibili attacchi dell’aria artica.
In questo momento tale eventualità sembra remota, ma la circolazione generale è ancora molto volubile; insomma non è escluso che da qui a fine mese possa esserci un sostanzioso colpo di coda di un inverno che sembra voler vendere cara la propria pelle.