EMERGENZA ACQUA In Italia è divenuta ultimamente d’attualità la siccità, perché negli ultimi mesi le piogge sono venute a mancare: rispetto al 2012 finora il deficit di precipitazioni è del 10-15%. L’Italia è però uno dei Paesi al mondo con maggiore disponibilità d’acqua, quello che ne consuma di più in Europa e il terzo al mondo dopo Canada e Stati Uniti, ma la rete idrica è un colabrodo con una dispersione della risorsa che arriva, in alcuni casi, anche oltre il 30%. Possiamo considerarci fortunati rispetto a tanti altri paesi del Mondo dove invece l’acqua, per noi assoluta normalità, è un’urgenza impellente. In particolare, nonostante il progresso, l’emergenza riguarda il mancato accesso all’acqua potabile: al giorno d’oggi sono ancora 783 milioni le persone nel mondo a non avere accesso all’acqua potabile. Ogni 17 secondi un bambino muore per le conseguenze di mancanza di acqua pulita, mentre addirittura circa la metà della popolazione del Pianeta non dispone d’acqua sufficiente in quantità stabili, con servizi igienici scarsi (2,5 milioni ne sono sprovvisti). Tutti gli anni 8 milioni di persone muoiono a causa di malattie legate all’insicurezza dell’approvvigionamento d’acqua e quasi tutti i decessi si verificano nei paesi in via di sviluppo. E per intere aree della Terra, come nell’Africa subsahariana, è davvero un miraggio trovare dell’acqua.
ORO BLU, UNA RISORSA NON INFINITA Coloro che vivono nei bassifondi delle città pagano l’acqua 5-10 volte di più di coloro che vivono nei quartieri ricchi di alcune città e un americano che fa una doccia di 5 minuti usa l’acqua che una persona dei bassifondi usa in giorno intero. Nel mondo si passa da una disponibilità media di 425 litri al giorno per ogni abitante degli Stati Uniti ai 10 di un abitante del Madagscar Per quanto l’acqua sia una risorsa rinnovabile, non è al tempo stesso illimiata. Solo il 2,53 per cento dell’acqua della terra è dolce, e circa due terzi di questa si trova all’interno dei ghiacciai e delle nevi perenni. Il pericolo di future carenze idriche globali è concreto e questo allarma se si considera che la crisi idrica di oggi non è tanto un problema di scarsità, ma di accesso. Noi siamo abituati ad avere facile accesso all’acqua, ma già cento anni fa nelle grandi città europee la situazione era molto diversa e le morti per scarsità d’acqua e di igiene erano ingenti. Per questo sono in campo progetti in cui si mettono a disposizione mezzi e tecnologie perché l’accesso all’acqua possa migliorare. L’approccio si basa sulla collaborazione con le realtà locali, in modo che si riducano i costi e si creino competenze utili e durature nel tempo.
LE SFIDE DEL FUTURO In questa chiave un equilibrio nella gestione dell’oro blu diventa una delle linee guida del futuro per il Pianeta. Secondo la Fao si dovrà in particolare fronteggiare l’aumento della popolazione mondiale (9 miliardi entro il 1950) che porterà ad un aumento della domanda di acqua dolce di 64 miliardi di metri cubi all’anno ed un aumento della domanda di cibo tra il 70% e il 100% per il 2050. Basti pensare che per produrre la quantità di cibo che una persona consuma in un giorno servono tra i 2 mila e i 5 mila litri d’acqua. Il fabbisogno minimo biologico pro-capite d’acqua per la sopravvivenza umana è di 5 litri nelle 24 ore, ma secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per poter parlare di condizioni accettabili di vita occorrono non meno di 50 litri d’acqua al giorno. Per avere degli esempi basti pensare all’impronta idrica di alcuni elementi (specie di origine animale). Per un uovo servono 13 litri d’acqua (13 anche per un pomodoro), per una patata 25, per una tazzina di thè 35 e per una di caffè 140 litri. In virtù di questa situazione, secondo l’agenzia Onu dell’alimentazione, dovremo produrre più cibo usando meno acqua, ridurre gli sprechi e andare verso diete più sostenibili.