La sicurezza alimentare dei paesi insulari e costieri è minacciata dal cambiamento climatico e dall’acidificazione degli oceani, avverte il gruppo ambientalista Oceana. Nel rapporto pubblicato recentemente, l’organizzazione lancia l’allarme soprattutto per i paesi del Golfo Persico, il Pakistan e la Libia.
Il rapporto include anche altri paesi e regioni, dalle Isole Færøer nel Nord Atlantico alle Isole Cook nel Pacifico meridionale, o ancora l’Eritrea piuttosto che Singapore. Come sostengono gli esperti dell’organizzazione, i paesi più vulnerabili sono quelli in cui la dieta dei residenti si basa in prevalenza sul pesce. Il degrado degli habitat marini è maggiore in regioni politicamente instabili e nei paesi ricchi di petrolio.
“Il Golfo Persico è probabilmente una delle aree più colpite, si prevede una perdita di oltre il 50% delle catture”, sostiene l’autore del report Matt Chilsempek. “Il settore della pesca sarà uno dei più colpiti dagli effeti del cambiamento climatico e dall’acidificazione delle acque”.
I due problemi sono correlati, poiché i cambiamenti nella composizione chimica dell’oceano derivano dall’eccessivo assorbimento di CO2 dall’atmosfera. Questi cambiamenti hanno sconvolto l’equilibrio della vita marina in molti modi, si pensi ad esempio che l’aumento della temperatura delle acque marine spinge molte specie di pesci tropicali a migrare verso acque più fredde lontano dalla riva.
Maldive, Iran, Libia e Singapore sono tra i dieci paesi in cui la sicurezza alimentare è più a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Nell’elenco dei paesi e delle regioni che vedranno notevolmente ridotte l’attività di pesca a causa dell’acidificazione degli oceani vengono prima le Isole Cook, ma rientrano nell’elenco anche il Pakistan, l’Eritrea e il Madagascar.
“La maggior parte delle nazioni che soffrono hanno contribuito al cambiamento climatico”, spiega Chilsempek, aggiungendo che in questi paesi la pesca è carente di mezzi in grado di catturare le prede nelle acque più fredde e profonde. Secondo l’organizzazione Oceana, il pesce è la principale fonte di proteine per circa 1 miliardo di persone, ma alcuni dei paesi che dipendono dalla pesca dovranno fronteggiare una perdita fino al 40% delle loro riserve entro la metà del secolo.