Un vasto anticiclone tiene sotto scacco gran parte dell’Europa, con massimi barici collocati fra le zone meridionali scandinave e la parte centrale del Continente. Evidentissima l’impronta del dominio anticiclonico, come si vede dalla vasta area decisamente sgombra da nubi significative collegate a sistemi perturbati. Non dovunque c’è bel tempo, in quanto l’anticiclone porta ad una situazione di ristagno dell’aria con inversioni termiche e strati di nubi basse e nebbie, risultate persistenti anche di giorno su diverse aree del Centro Europa, dove le temperature sono rimaste localmente prossime agli zero gradi.
Più ad est, fra Bielorussa ed Ucraina, notiamo maggiore nuvolosità legata ad un’irruzione d’aria fredda che scivola sul bordo orientale del campo di alta pressione. Su queste aree il clima si è fatto più rigido e l’inverno sembra pienamente scaldare i motori. Il regime di alta pressione poc’anzi citato è in grado di ostacolare il flusso atlantico, che pertanto ha difficoltà di penetrare sul Vecchio Continente: le aree cicloniche oceaniche sembrano trovare un varco, pur con molta fatica, verso la Penisola Iberica ed il Mediterraneo Occidentale, con forti rovesci temporaleschi che hanno interessato soprattutto le Baleari.